All-In Plan lega gli utenti all'azienda per almeno due anni fornendo stampanti, inchiostri e un numero massimo di pagine stampabili.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-03-2024]
Con l'inizio del mese di marzo HP ha iniziato a realizzare il suo sogno di imprigionamento degli utenti con il lancio del servizio HP All-In Plan.
Disponibile per ora nei soli Stati Uniti, è un piano in abbonamento dalle ambizioni molto più ampie rispetto a quelle di Instant Ink: in cambio di una quota mensile, infatti, fornisce non soltanto le cartucce, ma anche la stampante.
I prezzi vanno dai 6,99 dollari al mese necessari per sottoscrivere per l'offerta base, che include una stampante HP Envy (attualmente, si tratta della Envy 6020e) e consente di stampare un massimo di 20 pagine al mese, e arrivano fino ai 35,99 dollari mensili dell'offerta più completa, che include una HP OfficeJet Pro e consente di stampare fino a 700 pagine al mese.
HP afferma inoltre che il canone comprende anche la consegna degli inchiostri o dei toner ogni volta che questi stanno per finire e supporto 24 ore su 24, sette giorni su sette, via chat o telefono; nel supporto non è compresa tuttavia la riparazione in caso di guasti, né lo è la sostituzione con pezzi di ricambio, e il tutto viene vanificato se si adoperano prodotti «non HP», come le cartucce di terze parti.
C'è di più. Come HP ammette senza problemi nella pagina del suo blog dedicata all'iniziativa, intitolata «Never own a printer again with the HP All‐In Plan», ossia «Non possiederai mai più una stampante con il piano HP All-In», tutto ciò che avrà a che fare con la stampante presa in "affitto" sarà di proprietà di HP, non dell'utente.
Le stampanti dovranno infatti essere permanentemente connesse a Internet (con le potenziali conseguenze che sappiamo) affermando che ciò serve per poter tenere sotto controllo lo stato dell'abbonamento, quello delle cartucce d'inchiostro e il conteggio delle pagine, oltre che per «prevenire un uso non autorizzato dell'Account».
Il guaio è che non è tutto qui. Grazie alla connessione permanente HP controlla i tipi di documento che vengono stampanti, nonché i dispositivi e i software da cui proviene il file da stampare, «le periferiche» e «altri parametri».
Tutte queste informazioni, inoltre, non resteranno al sicuro all'interno dei server di HP ma potranno essere condivise con determinati partner, a fini pubblicitari, e potranno anche essere «unite a informazioni relative all'utente provenienti da altre aziende». Ciascuno può decidere di non aderire a questo comportamento da parte di HP, ma come impostazione predefinita la condivisione dei dati è attiva.
Per essere sicura che gli utenti caduti nella sua rete non riescano a liberarsi tanto presto, HP impone inoltre una penale che può variare da 60 a 270 dollari (più tasse) per chi decidesse di recedere dalla sottoscrizione prima della sua naturale scadenza; il minimo periodo di tempo per il quale tenere attiva la sottoscrizione, al fine di recedere senza dover pagare alcuna penale, è di due anni.
Inoltre, se per caso si stampano più pagine di quante siano previste dalla quota mensile, ovviamente vengono applicati dei costi: 1 dollaro ogni dieci pagine.
È pur previsto che, se in un mese non si raggiunge la quota di pagine che possono essere stampante, un parte delle pagine "avanzate" può essere trasferita al mese successivo, a seconda del piano, mentre altre andranno perse per sempre.
Perché mai qualcuno voglia sottoporsi a questo genere di restrizioni, specialmente in ambito domestico, ha del misterioso; la sottrazione del controllo dei dispositivi da parte degli utenti che li hanno acquistati sembra d'altra parte la via che sempre più aziende stanno intraprendendo, e l'unico modo per fermarle è non cascare nelle loro reti.
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