Secondo il Centro per la Tutela dei Consumatori del Giappone è la cosa migliore per evitare agli eredi seccature e dolori evitabili.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-11-2024]
Alcuni giorni fa il giapponese Centro Nazionale per la Tutela dei Consumatori (NCAC, dall'acronimo ufficiale in inglese) ha pubblicato una raccomandazione un po' inusuale ma a quanto pare sempre più necessaria.
Ha raccomandato di iniziare a «pianificare la fine della propria vita digitale», compiendo operazioni come l'inserimento delle credenziali usate per accedere a vari servizi online nel testamento.
La raccomandazione s'è resa necessaria in quanto sono sempre più frequenti i casi di persone che non riescono a disattivare gli abbonamenti online sottoscritti dai propri cari quando questi muoiono poiché non sono in possesso di nome utente e password.
Si crea così il caso di una «eredità digitale» la cui risoluzione risulta complicata e spiacevole poiché, anche quando alla fine si ottiene il risultato desiderato, è stato necessario passare attraverso procedure spesso lunghe di identificazione che non fanno altro che prolungare il dolore della perdita.
Così, NCAC suggerisce di:
- Assicurarsi che i membri della propria famiglia possano sbloccare lo smartphone o il computer in caso di emergenza;
- Compilare una lista degli abbonamenti sottoscritti, completa di nomi utente e password;
- Compilare un documento in cui inserire tutti questi dettagli (la lista, le password per sbloccare lo smartphone e il PC) e fare in modo che esso sia accessibile dopo la propria morte;
- Iscriversi a un servizio che consenta di indicare un "successore" al quale consegnare le chiavi di accesso ai vari account e dispositivi dopo la propria morte.
Bisogna riconoscere che la preoccupazione del NCAC non è una novità assoluta: da tempo esistono servizi che consentono, per esempio, di inviare dopo la morte dei messaggi via email proprio al fine di far conoscere le proprie password, come Dead Man's Switch.
Anche le grandi piattaforme online hanno col tempo iniziato a prevedere modi per gestire la dipartita degli utenti: per esempio, Facebook consente di creare un contatto erede al quale sarà garantito l'accesso al profilo a tempo debito.
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