[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-07-2025]
A partire dal 1 settembre 2025 anche il servizio SPID offerto da Register.it non sarà più completamente gratuito, come già capitato per Aruba e per Infocert. La decisione, annunciata ufficialmente sul sito del provider, prevede l'introduzione di un canone annuale di 9,90 euro più IVA a partire dal secondo anno di utilizzo.
Introdotto nel 2016 dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), lo SPID è stato progettato per semplificare l'accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione e degli enti privati aderenti, utilizzando un'unica credenziale composta da username e password. Ma sembra ormai essere sul viale del tramonto: secondo i dati AgID sono state emesse oltre 40,8 milioni di identità digitali; Poste Italiane gestisce la quota maggiore, seguita da provider come Infocert, Aruba e Register.it.
La decisione di Register.it di introdurre un costo per il proprio SPID risponde alla necessità dichiarata di garantire la continuità e la sostenibilità economica del servizio. I gestori di identità digitale sostengono di operare in un sistema che comporta perdite finanziarie. Richiedono investimenti significativi le spese per l'infrastruttura tecnologica, la sicurezza dei dati e l'adeguamento alle normative come il Regolamento UE sul software cloud. A ciò si aggiunge il mancato arrivo dei 40 milioni di euro promessi dal governo agli identity provider per coprire i costi operativi: un ritardo attribuito a questioni burocratiche.
Il canone di 9,90 euro più IVA si applica al servizio SPID base ma non alla variante per uso professionale: essa include funzionalità aggiuntive e già ha un costo annuale di 57,80 euro più IVA. L'offerta di Register.it per i privati è comunque più costosa di quelle dei concorrenti. Per esempio, Aruba e Infocert applicano un canone di 4,90 euro più IVA all'anno per il servizio base; pur non avendo ancora annunciato un passaggio generalizzato al modello a pagamento, Poste Italiane applica un costo di 12 euro per il riconoscimento di persona presso gli uffici postali.
La transizione verso un modello ad abbonamento sta suscitando più di qualche seccatura tra gli utenti, soprattutto considerando che lo SPID è stato inizialmente promosso come un servizio gratuito per favorire la digitalizzazione. La prospettiva di un canone annuale, per quanto contenuto, potrebbe scoraggiare alcuni cittadini e incentivare il passaggio alla CIE, in particolare per coloro che utilizzano SPID solo occasionalmente. La possibilità di cambiare provider rimane aperta ma comporta la necessità di trasferire le proprie credenziali: il processo può risultare complesso per chi non ha familiarità con le procedure digitali.
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Homer S.