[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-11-2025]

È in arrivo un cambiamento per l'integrazione dei chatbot in WhatsApp: a partire dal 15 gennaio 2026, quelli sviluppati da aziende esterne non potranno più operare sulla piattaforma. La decisione è legata all'aggiornamento dei WhatsApp Business Solution Terms, che ora vietano l'uso dell'API per distribuire assistenti conversazionali generici basati su modelli linguistici di grandi dimensioni. La modifica riguarda direttamente servizi come ChatGPT, Microsoft Copilot e Perplexity AI, che negli ultimi mesi avevano trovato in WhatsApp un canale di distribuzione molto popolare.
Meta ha introdotto una clausola che impedisce ai provider di AI di utilizzare WhatsApp quando l'intelligenza artificiale costituisce la funzione principale del servizio offerto. L'API Business potrà essere impiegata solo per attività specifiche come assistenza clienti, prenotazioni, vendite o tracciamento ordini: rimangono esclusi i chatbot generalisti. La piattaforma intende evitare che WhatsApp diventi un hub per assistenti concorrenti rispetto a Meta AI, il sistema proprietario integrato nell'app.
OpenAI ha confermato che ChatGPT verrà rimosso da WhatsApp entro gennaio 2026, dopo aver informato gli utenti della necessità di esportare la cronologia delle conversazioni prima della chiusura del servizio. Microsoft ha annunciato una tempistica identica per Copilot, spiegando che le chat su WhatsApp non potranno essere trasferite automaticamente verso le app Copilot su mobile, web o Windows, poiché considerate «non autenticate».
La decisione avrà un impatto significativo: secondo alcune stime, circa 50 milioni di utenti utilizzavano ChatGPT tramite WhatsApp. L'accesso tramite l'app di messaggistica era diventato popolare per la sua immediatezza e per la possibilità di usare l'IA senza installare applicazioni aggiuntive. Con il nuovo regolamento, gli utenti dovranno spostarsi su app dedicate o su piattaforme web per continuare a utilizzare questi assistenti.
La mossa di Meta ha attirato l'attenzione anche delle autorità regolatorie. In Italia l'AGCM ha ampliato un'indagine già in corso per verificare se il blocco dei chatbot concorrenti possa configurare un abuso di posizione dominante, con la possibilità di imporre misure cautelari per sospendere il divieto. L'istruttoria riguarda sia l'integrazione di Meta AI in WhatsApp sia le nuove restrizioni imposte ai rivali.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore in modo definitivo il 15 gennaio 2026, data dopo la quale WhatsApp ospiterà solo Meta AI come assistente conversazionale generalista. Le prossime settimane saranno decisive per capire se le autorità antitrust interverranno e se i provider di AI adotteranno soluzioni alternative per mantenere una presenza sulla piattaforma.
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