Sono sempre di più gli amanti dei dischi, che li acquistano anche se non hanno un giradischi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-12-2016]
Che il vinile fosse tutt'altro che morto si sapeva, ma in certi periodi dell'anno viene difficile anche soltanto definirlo un formato di nicchia.
Secondo i dati dell'Entertainment Retailers Association, che riguardano il mercato britannico, nella quarantottesima settimana dell'anno le vendite dei dischi di vinile hanno generato un volume d'affari superiore a quello delle vendite della musica in formato digitale.
Il ricavato della vendita dei dischi è stato infatti di ben 2,4 milioni di sterline (circa 2,8 milioni di euro), contro i 2,1 milioni di sterline (2,5 milioni di euro) generati dagli MP3.
Certamente, se andiamo a considerare non il volume d'affari ma le singole vendite, gli MP3 si dimostrano ancora i più popolari: i download digitali sono stati 295.000, mentre gli album in vinile venduti 120.000. Ciò nonostante, il superamento di questi ultimi sui primi in termini di ricavi è un dato significativo.
Anche il confronto con il 2015 è piuttosto interessante: allora erano stati spesi 1,2 milioni di sterline in dischi e 4,4 milioni in brani digitali.
Secondo la ERA, tra le cause delle buone vendite realizzate quest'anno sono da considerare eventi come le vendite del Black Friday e la vicinanza con le festività natalizie, periodo in cui i dischi in vinile vengono spesso usati come regali.
Alcuni, poi, comprano dischi non tanto per ascoltarli, quanto per tenerli come oggetti da collezione: da alcune recenti ricerche si calcola che il 7% degli acquirenti britannici di dischi nemmeno possieda un giradischi.
Disfarsi dei vecchi CD | ||
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L'acquisto dei dischi in vinile viene insomma a volte visto come il modo per supportare gli artisti, e altre volte come un modo per avere un pezzo "da collezione", e non tanto come un modo per ascoltare musica.
Per quest'ultimo scopo non si usano più nemmeno gli MP3, ma oggigiorno ci si rivolge allo streaming.
È proprio così che la ERA spiega la discrepanza tra le vendite dei brani digitali del 2015 e quelle di quest'anno: negli ultimi 12 mesi si sarebbe verificata una massiccia migrazione verso le piattaforme di streaming, che avrebbe avuto come risultato una decrescita dell'interesse verso i brani in formato digitale.
Sembra che, a mano a mano che la musica si smaterializza, e il paradigma dell'ascolto passa dal possesso del brano alla possibilità di fruirne magari su abbonamento, allo stesso tempo gli amanti della musica sentano il bisogno di avere tra le mani un oggetto fisico e considerato di un qualche pregio, come per l'appunto il disco in vinile.
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Maary79