Il nuovo filesystem di Microsoft promette maggiori prestazioni e robustezza rispetto a NTFS.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-03-2025]
Quando si installa un nuovo sistema operativo, ci sono dettagli tecnici che spesso passano inosservati, ma che possono fare una grande differenza per chi cerca prestazioni o funzionalità specifiche.
Una novità interessante sta emergendo per Windows 11, come si evince dalle ultime build: la possibilità di scegliere tra due filesystem durante l'installazione da zero.
Tradizionalmente, Windows ha sempre utilizzato NTFS come standard, ma ora sembra che Microsoft stia aprendo la porta al più recente ReFS.
NTFS è stato il pilastro delle installazioni di Windows per anni; ma i suoi limiti iniziano a farsi sentire, soprattutto quando si parla di grandi volumi di dati o di esigenze di resilienza avanzate.
ReFS, abbreviazione di Resilient File System, è stato progettato per superare alcune di queste limitazioni. Introdotto inizialmente con Windows Server 2012, si distingue per caratteristiche come il supporto a volumi fino a 35 petabyte, rispetto al limite teorico di 8 petabyte di NTFS.
Inoltre, ReFS utilizza un sistema di checksum per verificare l'integrità dei dati in tempo reale: riduce così il rischio di corruzione silenziosa, un problema che può colpire NTFS in scenari critici.
Un altro vantaggio di ReFS è la sua capacità di gestire operazioni di copia e spostamento dei file in modo più efficiente: grazie alla tecnologia block cloning, evita di riscrivere fisicamente i dati duplicati sul disco. Questo lo rende ideale per ambienti con carichi di lavoro intensi, come la virtualizzazione o la gestione di database.
Inoltre, ReFS supporta funzionalità avanzate come gli Storage Spaces, permettendo configurazioni di archiviazione più flessibili e resilienti, con opzioni di mirroring o parity per proteggere i dati da guasti hardware.
L'implementazione di ReFS in Windows 11 è al momento ancora imperfetta: scegliere ReFS durante l'installazione di Windows 11 restituisce un errore, nonostante il wizard di installazione lo proponga come alternativa a NTFS, indicato come filesystem predefinito.
Durante la configurazione, appare infatti un'opzione nascosta che permette di decidere se formattare il disco con NTFS o ReFS. Anche se l'idea è promettente, i test mostrano che il supporto non è ancora completo. Per esempio, tentando di installare il sistema su una partizione ReFS, il processo si interrompe con un messaggio di errore.
È invece possibile installare Windows 11 su una partizione NTFS e poi creare una seconda partizione ReFS (su cui per esempio salvare i dati), che funziona come ci si aspetta.
Per gli utenti comuni, questa novità non dovrebbe cambiare molto nell'immediato. Per chi lavora con grandi quantità di dati o cerca un sistema più robusto, l'arrivo di ReFS come opzione potrebbe essere un passo avanti significativo, una volta che i problemi saranno risolti.
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Homer S.