Dal 20 giugno i dispositivi dovranno essere accompagnati da un'etichetta informativa analoga a quella degli elettrodomestici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-04-2025]
A partire dal 20 giugno 2025, smartphone e tablet venduti nell'Unione Europea dovranno rispettare nuove normative riguardanti l'ecodesign e l'etichettatura energetica, come dettagliato dal sito della Commissione Europea.
Queste regole, elaborate nel 2023, mirano a rendere i dispositivi più efficienti dal punto di vista energetico e a prolungarne la vita utile, affrontando problemi come l'obsolescenza programmata e l'impatto ambientale.
Le normative coprono smartphone, feature phone, telefoni cordless e tablet, ma non i 2-in-1 (computer che si possono adoperare come tablet), dispositivi con display flessibile e smartphone per comunicazioni ad alta sicurezza.
L'etichettatura energetica, obbligatoria solo per smartphone e tablet, mostrerà una scala di efficienza da A (più efficiente) a G (meno efficiente), simile a quella di elettrodomestici come i frigoriferi.
Le nuove regole promuovono dispositivi con maggiore autonomia per unità di capacità della batteria, capaci di ridurre il tempo medio di ricarica giornaliero da 2,5 a 1,75.
La Commissione Europea calcola che il consumo annuo di elettricità nel 2030 scenderà da 12,2 a 9,2 kWh (-25%) per i telefoni, e per i tablet da 8,8 a 6,8 kWh (-23%). Complessivamente, le misure di ecodesign ed etichettatura energetica dovrebbero consentire di risparmiare 2,2 TWh di elettricità nel 2030, pari allo 0,09% del consumo totale di elettricità dell'UE nel 2020.
Un altro pilastro delle normative è la durata della vita dei dispositivi attraverso requisiti di riparabilità e durabilità. Le batterie devono resistere ad almeno 800 cicli di carica e scarica mantenendo l'80% della capacità iniziale, e i produttori sono obbligati a fornire pezzi di ricambio entro 5-10 giorni lavorativi per 7 anni dopo la fine della vendita di un modello.
Inoltre, gli aggiornamenti del sistema operativo devono essere garantiti per almeno 5 anni dall'ultima unità venduta, e i riparatori professionisti devono avere accesso non discriminatorio a software e firmware necessari per le riparazioni. Ciò dovrebbe aumentare la vita media di uno smartphone di fascia media da 3 a 4,1 anni.
I critici di queste misure sostengono che, sebbene l'aumento della durata dei dispositivi sia positivo per l'ambiente, ciò potrebbe rallentare l'innovazione tecnologica. I produttori potrebbero inoltre aumentare i prezzi per coprire i costi di conformità, come la fornitura di pezzi di ricambio a lungo termine e lo sviluppo di batterie più durevoli.
Inoltre, le normative non affrontano il problema del comportamento degli utenti: molti sostituiscono i dispositivi non per obsolescenza tecnica, ma per desiderio di novità o status sociale: un aspetto che nessuna regola può cambiare.
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Homer S.