Non è consentito condividere sui social media qualsiasi foto scattata in una struttura ospedaliera.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-03-2021]
Alcuni concetti fondamentali vanno ribaditi sempre e a prescindere da singoli casi di cronaca che hanno interessato persone pubbliche recentemente. In ospedale, in corsia, nelle stanze dei pazienti, nell'astanteria del Pronto Soccorso è fatto divieto a chiunque da regolamenti ben precisi di effettuare foto da postare o condividere su Internet o sui social media.
Non possono fotografare i sanitari innanzitutto: dai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari che lavorano nella struttura. Numerosi sono i casi di personale medico e paramedico che si è fatto fotografare in corsia accanto ai malati (anche non riconoscibili) mentre ridono o scherzano, o peggio in sala operatoria o nelle terapie intensive, o che festeggiano in divisa in corsia qualche ricorrenza: se le foto sono state oggetto di condivisione su Facebook o Instagram, i soggetti hanno subìto sanzioni disciplinari pesanti in questi mesi; eppure casi simili continuano a ripetersi.
È vietato anche ai familiari di condividere foto del paziente sui social media mentre è allettato; altra cosa è un ricordo personale che rimarrà privato, o condiviso privatamente con altri familiari.
La necessità di scattare foto o video nella struttura ospedaliera al fine di supportare eventuali denunce alla magistratura o alla direzione della struttura non autorizza chi le scatta a condividerle pubblicamente, con relativa gogna mediatica dei sanitari (magari anche estranei agli addebiti mossi, ma presenti) e di eventuali altri pazienti.
Nel caso ci siano state violazioni della legge sulla privacy da parte di chiunque nella struttura sanitaria, chi ne è legalmente responsabile deve denunciare i suoi collaboratori (o i suoi ospiti) alla magistratura.
Le foto o i video prodotti per comunicare ai familiari le condizioni del paziente non possono in nessun modo essere oggetto di condivisone pubblica sui social media da parte di chiunque.
Eventuali foto necessarie per esigenze di comunicazione pubblica o di documentazione scientifica vanno autorizzate solo per questi motivi dalla direzione della struttura ospedaliera; se prevedono le immagini dei pazienti, deve esserci la loro liberatoria scritta.
Le motivazioni di queste norme dovrebbero essere chiare: la tutela di dati sensibili come la salute, la tutela dell'immagine e del decoro della persona in una situazione di fragilità e debolezza come la malattia e la sofferenza. Non basta pixellare volti e secretare nomi.
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