La Germania vorrebbe addirittura sette anni ma Apple, Google e Samsung si oppongono.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-09-2021]
Ogni quanto tempo un utente tipico dovrebbe cambiare uno smartphone?
La risposta di detto utente, escludendo quanti rincorrono sempre l'ultimo modello, probabilmente sarebbe «Quando ne ho voglia» o «Quando non funziona più», ma esistono altri soggetti che vogliono imporre - palesemente o meno - una risposta diversa.
Per esempio, se si considerano le rapide ondate successive con cui nuove versioni di smartphone vengono immesse sul mercato, pare evidente che un produttore - pur millantando il proprio impegno nel ridurre i rifiuti elettronici eliminando il caricabatterie dalla confezione - voglia che il cambio avvenga almeno una volta l'anno.
A spingere in questa direzione non c'è soltanto il rilascio continuo di ulteriori modelli: anche il fatto che dopo appena due o tre anni lo smartphone, particolarmente nel caso degli apparecchi Android, non riceva più aggiornamenti di sicurezza contribuisce a far considerare un dispositivo "vecchio", specialmente se si considera che dopo un paio di anni la batteria integrata comincia a offrire prestazioni ridotte, e spesso non può essere sostituita facilmente.
Per fortuna qualcuno che prova a vigilare su questo sistema costruito per accelerare il più possibile la sostituzione dello smartphone c'è: la Commissione Europea ha infatti avanzato la proposta di estendere l'obbligo di supporto ai sistemi operativi preinstallati sugli smartphone ad almeno cinque anni.
Così facendo - ragiona la Commissione - non soltanto si aiuterebbe l'ambiente ma si migliorerebbe la sicurezza ecosistema mobile: un tempo più lungo di supporto significa che ci sono in circolazione meno smartphone affetti da vulnerabilità.
|
Un'occhiata ai dati di utilizzo, raccolti da aziende come StatCounter, mostra che circa il 40% degli utenti di Android adopera uno smartphone sul quale è montata la versione 9.0, o anche una versione precedente: si tratta di centinaia di milioni di dispositivi per i quali non vengono più fornite le patch per correggere i bug.
L'idea potrebbe piacere agli utenti - almeno a quelli che si preoccupano della sicurezza - e ha trovato un sostenitore entusiasta nel governo tedesco, che vorrebbe addirittura estendere il supporto minimo (sempre limitatamente agli update di sicurezza, non per gli aggiornamenti dell'intero sistema operativo) a sette anni.
Non tutti, però, sono d'accordo con la proposta della UE. DigitalEurope - un nome apparentemente neutrale dietro al quale si nascondono aziende del calibro di Apple, Samsung e Google - si sta opponendo recisamente: vorrebbe che il limite per gli aggiornamenti sia fissato a tre anni e non oltre, e anche che la fornitura di pezzi di ricambio sia limitata a schermi e batterie anziché includere altri componenti come il modulo della fotocamera.
Al momento la proposta della Commissione è ancora in discussione: se sarà approvata così com'è, non diventerà effettiva prima del 2023.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator