I miner stanno sovraccaricando la rete elettrica, causando blackout.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-11-2021]
Le preoccupazioni della Svezia circa l'eccessivamente elevato consumo di energia causato dal mining dei Bitcoin sembrano aver trovato una conferma in quanto sta succedendo in Kazakistan.
La Kegoc, azienda che gestisce la rete elettrica, ha deciso di razionare le fornitura di corrente elettrica ai 50 miner registrati, e ha motivato la scelta affermando che essi sono la causa dello spegnimento di emergenza di tre centrali elettriche, avvenuto lo scorso ottobre.
Nel corso del 2021, il consumo di energia elettrica in Kazakistan è cresciuto dell'8%: si tratta di un valore decisamente superiore al solito, dato che generalmente l'aumento si attesta intorno all'1-2%.
Secondo il governo ciò è dovuto ai miner noti e anche a quelli che si dedicano all'attività di generazione di criptovalute senza rendere noto quanto stanno facendo, causando squilibri nella rete elettrica.
Secondo le stime del Ministero dell'Energia, il mining assorbe dalla rete 1200 MW: si tratta del doppio rispetto a quello che sarebbe sufficiente per i soli 50 miner noti al governo.
In particolare, pare che gli aumenti nei consumi abbiano coinciso con la decisione, da parte della Cina, di rendere illegale il mining, presa lo scorso maggio: è stato a quel punto che molte attività si sono spostare nel vicino Kazakistan, Paese ritenuto conveniente in quanto il costo dell'elettricità è molto basso.
Il "trasferimento" delle operazioni, continuato per tutta l'estate, ha messo sempre più sotto stress la rete elettrica finché nel mese di ottobre si sono registrati i primi guai seri: sei blackout, in altrettanti regioni del Paese, e lo spegnimento di emergenza di cui abbiamo già parlato.
Per cercare di far fronte all'aumento dei consumi, la soluzione immediata prevede quindi il razionamento nelle forniture di energia, finendo con il colpire però soltanto quanti operano nella legalità.
Il piano nel suo complesso prevede anche altre mosse: oltre all'individuazione dei miner illegali è stata decisa l'introduzione, a partire dal 2022, di una tassa pari a 1 tenge kazako (0,0020 euro) per kWh che quanti generano criptovalute dovranno pagare.
La mancanza di energia resta tuttavia un problema e perciò il Kazakistan ha deciso di rivolgersi alla Russia, secondo un accordo commerciale che verrà chiuso nei prossimi giorni.
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