Così la Rete ha cambiato l'esperienza stessa di diventare vecchi: l'ultimo libro di Massimo Mantellini.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2023]
Ho letto l'ultimo agile e denso saggio del blogger Massimo Manteblog Mantellini, appena uscito per Einaudi: Invecchiare al tempo della Rete.
L'ho letto, ancora una volta, perché conosco Mantellini da molti anni; ho avuto il piacere e la fortuna di incontrarlo di persona e non solo virtualmente, ed è sempre stimolante e interessante.
Questa volta l'ho letto con una curiosità e un interesse maggiori del solito: il tema mi intriga e mi coinvolge da vicino, poiché sono più o meno coetaneo di Massimo, essendo anch'io arrivato e rimasto in Rete dal 2001; qualche anno dopo di lui, che in Italia si può considerare un pioniere, e posso dire che sono anch'io «invecchiato in Rete».
Certamente il concetto di vecchiaia è molto relativo: fino agli 2000 gli “anziani” erano una quota marginale della popolazione; oggi, “anziano” è quasi una persona su tre, mentre a ogni lavoratore o poco più corrisponde un pensionato (come sono anch'io, per esempio).
Massimo Mantellini stesso, facendo riferimento alla sua esperienza professionale primaria (è un medico ospedaliero), ci ricorda che quando iniziò il lavoro in ospedale, trent'anni fa, ci si chiedeva che cosa si potesse fare per un ottantenne; oggi ci si chiede che cosa si possa fare per un centenario.
Esiste oggi un tentativo di allontanamento, deperimento, svuotamento dell'idea di vecchiaia, soprattutto da parte di chi con gli anni alla vecchiaia stessa si avvicina e ci entra, sempre con riluttanza e disagio; a ciò ha fornito un apporto determinante, secondo Manteblog, la stessa Rete, l'esperienza di Internet.
La Rete trasforma spesso noi internauti più anziani in ciò che lui chiama «il vecchiogiovane», creatura che si illude di non invecchiare perché vive con i giovani e fra i giovani, anche se solo virtualmente: può permettersi di farsi vedere e di comunicarsi come sempre giovane, in pose e in forme meno vecchie e impietose.
Si tratta in realtà solo di un'illusione perché immancabilmente la stessa Rete, con il suo flusso di amici che ci lasciano e con la realtà che comunque scorre, ci riporta alla verità della vita in cui l'anziano si accorge di essere inevitabilmente superato; spesso anche il «vecchiogiovane» finisce vittima del «gap digitale generazionale», avvertibile anche solo nella vita quotidiana, segnata dalla diffusione delle nuove tecnologie.
Mantellini porta avanti questa riflessione con il suo solito stile, raffinato e semplice al contempo, rapsodico come un insieme di post brevi e intensi come quelli a cui ci ha abituato da anni tramite il suo blog.
È una riflessione laica, umanistica, suggestiva e "sapienziale" come da sempre sono le meditazioni su questa fase, su questo tempo della vita delle persone; è una riflessione che definirei "eterna", anche se cambiano i ritmi e i device: questi non possono fare la differenza perché, in primis, ad affrontarla c'è la persona di sempre.
Titolo: Invecchiare al tempo della Rete
Autore: Massimo Mantellini
Editore: Einaudi
Costo: 12 euro
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