[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-08-2019]
Finché la pratica di far ascoltare a delle persone le conversazioni captate da Siri passava sotto silenzio, tutto procedeva tranquillo.
Ora però che il caso è scoppiato, l'azienda di Cupertino - nei guai agli occhi dell'opinione pubblica tanto quanto Google, Amazon e Microsoft - ha deciso di agire, e di farlo con decisione maggiore rispetto alle "colleghe".
Se infatti gli altri tre giganti coinvolti hanno semplicemente sospeso l'ascolto e la revisione delle conversazioni, Apple ha voluto interromperlo completamente. Ovviamente, ciò ha delle conseguenze.
A farne le spese sono gli addetti alle revisioni, che sono stati licenziati: il Guardian parla di centinaia di persone che dall'oggi al domani in Europa hanno perso il lavoro, 300 dei quali nel solo Apple Campus di Cork, in Irlanda.
Sin dal 2 agosto scorso costoro - che non sono dipendenti diretti di Apple, ma di aziende cui Apple si rivolge - erano stati messi in aspettativa. Poi, la scorsa settimana è stato annunciato che il loro operato non era più necessario.
Le reazioni dei lavoratori sono miste. Da un lato c'è il risentimento per lo scarsissimo preavviso ricevuto prima del licenziamento, e una forte critica verso Apple, la quale «assumendo attraverso aziende terze in Irlanda non si assume alcuna responsabilità circa l'impiego di terzisti e il modo in cui questi vengono trattati sul lavoro», come hanno commentato alcuni di essi.
«Fanno ciò che vogliono» - continuano gli ex lavoratori - «e quando il progetto è finito o va a rotoli (com'è appena successo) dicono all'azienda di lasciarti a casa, e loro lo fanno. Hanno mai pensato a proteggere i loro dipendenti? O almeno la propria reputazione?».
Dall'altro lato c'è chi è contento che sia finita, perché il lavoro cominciava a turbarli. «Sono contento che si sia risaputo» afferma uno dei "revisori" riferendosi al fatto che ora tutti sanno ciò che veniva fatto delle registrazioni. .
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