Deve togliere ogni riferimento a Il Signore degli Anelli, comprese le parole che rimano con ''Hobbit''.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-08-2015]
Jan e Ed Lengyel, sono una coppia del Suffolk con un'evidente passione per l'opera di J.R.R. Tolkien, a metà luglio hanno avuto un'idea: hanno lanciato su Kickstarter una raccolta di fondi per realizzare una "casa hobbit".
L'idea prevedeva la costruzione di un'abitazione simile alla Casa Baggins che si trova descritta ne Il Signore degli Anelli o ne Lo Hobbit, e nei film che ne sono stati tratti: posta all'interno di una collina, con la porta rotonda e tutto il resto.
Una volta pronta, la casa sarebbe stata utilizzata per fornire un'esperienza di campeggio "diversa", dedicata a quanti volessero passare una vacanza sentendosi degli hobbit.
Poi, proprio mentre la campagna era in corso, il progetto è stato sospeso all'improvviso. La Warner Bros e la Tolkien Estate, la società che gestisce le proprietà dello scrittore, erano intervenuti presso Kickstarter: la raccolta fondi violava il copyright delle due aziende.
I coniugi Lengyel non si sono dati per vinti: hanno eliminato tutti i riferimenti agli hobbit e all'opera di Tolkien, trasformando il nome del progetto da Hobbit Hole a Poddit Hole, un'abitazione sia non più nella Middle Earth (la Terra di Mezzo) ma nella Centre Earth (la Terra di Centro), a Podditon (anziché a Hobbiton, l'italiana Hobbiville).
La campagna è ripartita, ma Warner Bros e Tolkine Estate non sono ancora soddisfatte: sostengono infatti che Poddit sia ancora troppo simile a Hobbit. Anzi, vorrebbero che tutte le parole che rimano con hobbit vengano rimosse.
«La Tolkien Estate ci ha chiesto di non usare "Poddit Hole", il che è assolutamente ridicolo. Dobbiamo chiamare il progetto in qualche modo, come vorrebbero che lo chiamiamo?» ha dichiarato Ed Lengyel in un'intervista al Daily Mail.
«Anche se ci siamo piegati alle loro richieste, vogliono di più» ha aggiunto. «Non stiamo cercando di danneggiare il loro marchio o fare alcunché di offensivo, e c'è un grande interesse nel progetto, sia locale che nazionale».
Il punto è esattamente questo: nel momento in cui un'attività che fa riferimento a qualche elemento dell'opera di Tolkien riceve un minimo di attenzione da parte di un possibile pubblico pagante, Warner Bros e Tolkien Estate intervengono.
Non perché non vogliano che il pubblico si diverta, ma perché vogliono la loro parte, sotto forma di licenze: dopotutto appena tre anni fa hanno imposto al piccolo pub The Hobbit di cambiare nome dopo 20 anni.
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