Può venire dagli altoparlanti stessi del Pc.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-06-2018]
I modi di mettere fuori uso i computer sono tanti e vari, ma alcuni ricercatori ne hanno appena dimostrato uno finora inedito.
Usando onde sonore e ultrasoniche sono riusciti a interferire con le operazioni di lettura e scrittura dei dischi rigidi, bloccando le operazioni del sistema e, in alcuni casi, impedendo del tutto il funzionamento degli hard disk.
Con le onde sonore è possibile infatti far vibrare le testine degli hard disk in maniera tale da allontanarle dai piatti quel tanto che basta per impedire la scrittura.
Nel caso degli ultrasuoni, invece, viene creato un falso positivo registrato dai sensori deputati a rilevare gli shock subiti dal disco: in altre parole, l'elettronica si convince che l'hard disk ha subito un colpo e che la testina rischia di venire a contatto con il piatto. Perciò le testine vengono immediatamente parcheggiate e la scrittura impedita.
Questa particolare tecnica è stata messa alla prova su un sistema di videosorveglianza: con un segnale di appena 12 secondi i ricercatori hanno potuto impedire la registrazione del segnale video, mentre arrivando a 105 secondi o più hanno impedito del tutto al disco Western Digital in dotazione di registrare fino al riavvio.
«Per sistemi come questo, l'integrità dei dati registrati è indispensabile affinché l'intero sistema sia utile» scrivono i ricercatori nello studio che illustra i risultati raggiunti.
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La tecnica funziona anche, naturalmente, con i computer desktop e portatili. I test hanno mostrato che, in alcuni casi, per far sì che il computer tornasse a funzionare è stato obbligatorio un riavvio, mentre in altri casi l'interferenza nel funzionamento è stata solo momentanea.
Per esempio, fare in modo che un portatile Dell Xps 15 9550 cessasse di rispondere ha richiesto un segnale della durata di appena 45 secondi, e non è servita alcuna attrezzatura particolare: è bastato riprodurre l'audio attraverso gli altoparlanti in dotazione al laptop. Dopo due minuti, è stato per forza necessario un reboot.
In generale, il sistema funziona perfettamente con altoparlanti facilmente disponibili sul mercato, e anche con ciò di cui i vari modelli integrati (come i portatili e gli all-in-one) già dispongono: è facile immaginare quindi uno scenario in cui un malintenzionato riesca a convincere un utente, con tecniche di phishing, a farsi del male da solo riproducendo un file audio appositamente creato per fare danni.
Con un attacco ben calibrato è infatti possibile arrivare addirittura a far vibrare le testine in maniera tale da causare danni fisici al disco.
Lo studio si conclude fornendo alcune soluzioni ai produttori di hard disk, i quali possono in tal modo evitare eventuali attacchi basasti su queste scoperte: delle modifiche al firmware di gestione delle testine - suggeriscono i ricercatori - sarebbero sufficienti a impedire i danni.
Ovviamente i drive Ssd e le memorie flash, che non dispongono di parti mobili, non sono soggetti a questo tipo di attacchi.
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