Grazie a Neuralink comanderemo col pensiero ogni genere di apparecchio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-07-2019]
Tutto si può dire di Elon Musk ma non che non abbia fantasia, creatività e buone intenzioni nel migliorare la vita delle persone, oltre a una fiducia sconfinata nella tecnologia.
La sua ultima impresa mette insieme tutte queste caratteristiche e si concretizza in Neuralink, una startup (finanziata per la gran parte da Musk stesso) su cui finora s'è saputo molto poco.
Lo scopo di Neuralink è facile da spiegare, ma molto meno da realizzare: costruire un'interfaccia stabile ed efficiente da impiantare nel cervello per comandare col pensiero apparecchi, smartphone, protesi e via dicendo.
L'idea prevede l'inserimento di tutta una serie di "connessioni" nel cervello; tramite essi dati vengono trasportati all'esterno del cranio fino a un computer, che ha il compito di interpretarli e tradurli in comandi.
Il sistema - spiega lo studio reso noto dall'azienda - «può avere sino a 3.072 elettrodi per array, distribuiti su 96 connessioni, sorta di sottilissimi fili spessi tra i 4 e i 6 micrometri.
L'installazione del dispositivo avviene tramite un robot appositamente sviluppato, che tramite un laser fora l'osso e poi posiziona il dispositivo.
Tutto ciò non è semplicemente fantascienza: da due anni Neuralink lavora a questo progetto e ha già concluso i primi esperimenti sui topi, installando l'interfaccia e riuscendo a registrare l'attività cerebrale degli animali, completando l'operazione senza causare alcun danno al cervello.
Galvanizzati dal successo, gli scienziati di Neuralink si dicono già pronti a iniziare la sperimentazione sugli esseri umani: ciò potrà succedere entro la metà del prossimo anno, dopo che l'azienda avrà ottenuto le autorizzazioni necessarie.
Peraltro lo staff di Musk sostiene che condurre l'operazione, una volta messa a punto la tecnica, sarà una faccenda breve e con nessuna conseguenza negativa: il primo impianto sarà posizionato in anestesia totale, ma l'obiettivo è riuscire a operare in anestesia locale e con tempi di recupero praticamente inesistenti.
Nella mente di Elon Musk i primi destinatari di questa tecnologia sono quanti sono affetti da paralisi di vario tipo ma, conoscendo la mentalità futuristica propria dell'inventore - che in passato si è spinto a dire che, collegando computer e cervello, otterremo un'intelligenza enormemente maggiore di quella attuale - chissà quali limiti egli si ponga davvero.
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