Grazie alle foto aeree tutte le costruzioni abusive saranno individuate e tassate.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-08-2022]
L'esperimento è stato lanciato alla fine del 2021 e, almeno dal punto di vista del fisco, è stato un gran successo: grazie a esso, infatti, lo Stato francese è riuscito a incassare 10 milioni di euro.
Questi provengono dalla tassazione di tutte le piscine private non dichiarate (nei nove dipartimenti usati per il test) ma che ovviamente risultano ben visibili nelle foto aeree scattate dall'Institut national de l'information géographique et forestière (IGN) e che sono state esaminate grazie a una collaborazione con Google.
Algoritmi di machine learning hanno passato al setaccio le immagini e incrociato quanto rilevato con i dati disponibili al catasto, evidenziando le differenze e, in particolare, dando la caccia alle piscine; queste infatti, in base alla legge, aumentano la rendita catastale e pertanto devono essere tassate.
Secondo i dati risalenti al 2020, in tutta la Francia allora esistevano circa 3,2 milioni di piscine private; durante il periodo di lockdown dovuto alle restrizioni imposte a causa del Covid-19, però, a quanto pare i francesi hanno deciso di impiegare il tempo da passare forzatamente a casa per aumentare il numero delle piscine presenti sul territorio nazionale. Di quanto? Meglio non dirlo, perché altrimenti occorre pagare le tasse.
Così, per venire a capo del numero delle nuove - e abusive - costruzioni - il fisco ha avviato il progetto di cui abbiamo parlato, e che ha funzionato discretamente bene: è stato senz'altro un successo, come dicevamo all'inizio, perché l'intelligenza artificiale utilizzata è riuscita effettivamente a scovare le piscine non dichiarate.
Può e deve ancora migliorare, però, perché spesso il rilevamento automatico ha generato dei falsi positivi totalizzando un tasso d'errore eccessivo, pari al 30%: per esempio ha mostrato una poco utile tendenza a scambiare le installazioni di pannelli solari per gli obiettivi della sua ricerca.
Dato che comunque l'operazione ha avuto un risultato gradito, e poiché i problemi di identificazione sarebbero stati risolti, il fisco francese ora punta ad estenderla anche a tutti gli altri dipartimenti metropolitani (i possessori di piscine non dichiarate che abitano nei dipartimenti d'oltremare possono invece, almeno per ora, rilassarsi), allargando la ricerca ad altre costruzioni abusive senza tuttavia calcare troppo la mano.
«Prenderemo di mira soprattutto gli ampliamenti alle abitazioni, come le verande, ma dobbiamo essere certi che il software sia in grado di scovare gli edifici che hanno un grosso impatto, non la cuccia del cane o la casetta usata dai bambini per giocare» ha spiegato Antoine Magnant, vicedirettore della Direction générale des Finances publiques.
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