Il nuovo CEO di Commodore è Christian Simpson, e ha tante idee per rilanciare l'azienda.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-07-2025]
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Commodore è pronta a vendersi a un fan: potrebbe finire nelle mani di uno youtuber
Alla fine ce l'ha fatta davvero: Christian Simpson, noto su YouTube come Perifractic, è riuscito ad acquistare il marchio Commodore, come aveva lasciato intendere che sarebbe potuto succedere.
L'operazione non è infatti una semplice concessione di licenza: l'acquisizione comprende tutti i 47 marchi internazionali legati a Commodore, emersi dopo la liquidazione dell'azienda originale nel 1995. Con un investimento stimato tra 1 e 3 milioni di dollari, supportato da investitori anonimi, Simpson promette di rilanciare il marchio con nuovi prodotti che uniscano nostalgia e innovazione: promette di coinvolgere figure storiche come David John Pleasance, ex dirigente di Commodore UK, e una squadra di veterani e appassionati.
La visione di Simpson è ambiziosa: abbandonare la pratica di apporre il logo Commodore su prodotti generici, come accaduto in passato con cloni di scarso valore, e concentrarsi su hardware specifico che rispetti l'eredità del marchio. Nel suo video di annuncio, che riportiamo in fondo all'articolo, lo youtuber ha dichiarato di voler creare dispositivi , che possano in qualche modo ricreare la "magia" di usare i primi home computer e PC negli negli anni ‘80 e ‘90. Perifractic ha anche annunciato licenze speciali per la community di retrogamer, proteggendo i progetti amatoriali e garantendo accesso a ROM originali, con un gesto che ha conquistato il favore degli appassionati.
Il progetto vanta un team di tutto rispetto. Oltre a Pleasance, autore di Commodore the Inside Story, sono coinvolti Bill Herd, ingegnere del Commodore 64 e progettista del Commodore 128, Gideon Zweijtzer, creatore della cartuccia Ultimate-II, e altri nomi noti come Jim Drew e Euan Wilcox. Aggiunge un ulteriore tocco di nostalgia la rinascita di Compute!'s Gazette, la storica rivista tech, come cover story del rilancio. Occorre precisare che l'operazione non è ancora completata: il pagamento finale dipende dalla raccolta di ulteriori fondi: il team sta attivamente cercando investitori. La cifra, sebbene modesta rispetto alla valutazione di 79,8 milioni di dollari del marchio nel 2008, rappresenta un rischio per un'iniziativa guidata da un "creatore di contenuti" e non da una grande azienda.
Anche a operazione conclusa con successo le sfide non mancano. Il mercato attuale è dominato da giganti come Microsoft, Apple e Google; il retrocomputing rimane una nicchia. Produrre hardware competitivo richiede investimenti significativi e la dipendenza da finanziamenti esterni potrebbe rallentare il progetto. Il pubblico di riferimento, composto da retrogamer e nostalgici, è limitato rispetto agli utenti di smartphone o PC moderni. Tuttavia è innegabile che un mercato per questo genere di prodotti esista. La volontà di non concentrarsi unicamente sulla nostalgia dovrebbe aiutare Commodore a non svanire rapidamente e nuovamente nell'oblio. Simpson sembra consapevole di queste difficoltà, promettendo un approccio che rispetti l'eredità di Commodore senza cadere nella trappola di sfruttare il marchio per profitti facili o avventure effimere.
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carobeppe