Grazie al Desktop Mode la linea divisoria tra telefono e computer diventa sempre più sottile.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-05-2025]
Google ha rivelato una funzionalità che vorrebbe eliminare definitivamente la distinzione tra il mondo dello smartphone e quello dei PC. Si tratta del Desktop Mode nativo per Android, emerso nella prima beta di Android 16, rilasciata lo scorso 30 aprile.
Individuato da Mishaal Rahman di Android Authority durante un test su un Pixel 8 Pro, questa modalità consente di ottenere da un dispositivo Pixel un'esperienza analoga a quella offerta da un PC quando lo smartphone collegato a un monitor esterno tramite cavo USB-C, oppure in wireless.
L'interfaccia del Desktop Mode include una barra delle applicazioni nella parte inferiore, finestre ridimensionabili e flottanti e un app drawer (una schermata simile al Launchpad di macOS) a schermo intero, offrendo un aspetto che richiama i sistemi operativi desktop.
Tutto ciò è un'evoluzione della funzionalità "desktop windowing" introdotta con Android 15 per i tablet Pixel, ora estesa agli smartphone con miglioramenti significativi. I dettagli emersi dalla beta mostrano un sistema già avanzato, ma non ancora completo.
Il Desktop Mode di Android 16 supporta la gestione logica dei display, permettendo al cursore di passare agevolmente tra lo schermo del telefono e il monitor esterno, con opzioni per configurare la disposizione relativa dei due.
È presente una barra di navigazione a tre pulsanti per gestire le app; le finestre possono essere ridimensionate o spostate liberamente, con supporto per modalità picture-in-picture, utile per gli utenti amanti del multitasking che per esempio vogliono guardare un video mentre lavorano.
Rahman ha anche notato che la modalità include un'opzione per sviluppatori nascosta, accessibile tramite un flag di sistema, suggerendo che Google stia ancora perfezionando l'esperienza prima di renderla disponibile al pubblico.
Con questa proposta Google intende chiaramente competere con Samsung DeX, che da anni permette agli utenti Galaxy di trasformare i loro dispositivi in una sorta di desktop collegandoli a monitor, tastiera e mouse. Tuttavia, a differenza di DeX, che è un'implementazione proprietaria, il Desktop Mode di Google è integrato nativamente in Android. Questo ne facilita la trasformazione in uno standard per tutti i dispositivi con Android 16, almeno in teoria.
Samsung, d'altra parte, sarebbe già al lavoro su una versione ridisegnata di DeX basata su Android 16 per One UI 8, con icone quadrate e un'interfaccia più moderna. La modalità di Google, inoltre, potrebbe inizialmente essere limitata ai dispositivi Pixel e arrivare soltanto in seguito e gradualmente ai dispositivi di altri produttori.
Per quanto riguarda il lavoro che ancora Google deve fare per rendere il Desktop Mode davvero completo, Rahman ha ravvisato alcuni bug: per esempio finestre che si sovrappongono in modo errato o risposte lente ai comandi.
Ciò lascia pensare che questa funzione non venga inclusa già nella versione stabile di Android 16, attesa per il mese prossimo; più probabilmente arriverà con un aggiornamento trimestrale, come un Feature Drop di fine anno. Se ci saranno problemi importanti, potrebbe anche venire rinviata ad Android 17.
Inoltre, il successo della modalità dipenderà dalla compatibilità con le app di produttività: molte applicazioni Android non sono ancora ottimizzate per un'esperienza desktop, problema che ha spesso limitato l'efficacia di DeX. Google potrebbe dover collaborare con gli sviluppatori per garantire che app come Microsoft Office (o come il suo stesso browser Chrome) funzionino senza intoppi in questo nuovo contesto.
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