Il Garante Privacy indaga sulle app

I software per smartphone e tablet finiscono sotto esame.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-05-2014]

app privacy garante

Un'indagine a tappeto sulle app nell'ambito del Privacy Sweep 2014: è questo l'obiettivo della Global Privacy Enforcement Network, l'organismo internazionale nato per la cooperazione tra i vari garanti per la privacy.

Il perché dell'interesse è evidente: le app installate su smartphone e tablet hanno accesso a moltissimi dati personali relativi agli utenti, come spiega il Garante italiano.

Troppo spesso, anzi, durante l'installazione un'app richiede più autorizzazioni rispetto a quelle necessarie al suo funzionamento e in questo modo raccoglie anche dati cui non dovrebbe poter accedere.

Nomi, indirizzi, numeri di carte di credito, numeri telefoni e qualsiasi altra informazione sensibile passa ormai attraverso gli smartphone: ecco perché i garanti vogliono vederci chiaro.

Le varie Autorità si sono divise i compiti: il Garante italiano si occuperà di indagare sulle app mediche; si tratta di un argomento delicato, considerata la natura dei dati che trattano.

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Sono 50 le app che finiranno sotto esame in un giorno compreso tra il 12 e il 18 di maggio; quindi, in autunno, ci sarà la pubblicazione dei risultati.

«Le applicazioni mobili sono sempre più diffuse. Chi possiede uno smartphone normalmente ha attive in media 40 applicazioni che offrono servizi di vario genere, ma che sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali, per esempio accedendo alla rubrica telefonica, alle foto oppure utilizzando dati di localizzazione. Spesso tutto ciò avviene senza che l'utente dia un consenso libero ed informato e questo può comportare rischi per la privacy. Occorre dunque un'adeguata definizione di garanzie e misure a tutela dei dati personali e a questo risponde l'iniziativa del GPEN» ha spiegato Antonello Soro, presidente dell'Autorità.

Al di là di indagare sul comportamento delle singole app, l'iniziativa mira anche ad «accrescere la consapevolezza della necessità di proteggere i dati personali, favorire il rispetto delle norme a salvaguardia degli utenti, sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione del pubblico sull'uso delle applicazioni mobili e promuovere iniziative globali sulla privacy».

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Commenti all'articolo (4)

Concordo con nicorac, la soluzione DEVE essere questa. Noi utenti finora possiamo solo ingoiare il boccone e amen. Già su iPhone si può (ma non su Android) installare una applicazione e negargli l'accesso al GPS, ma non si può decidere se dargli accesso alla rubrica, per esempio. Speriamo che questa indagine aiuti a imporre poi un... Leggi tutto
7-5-2014 17:41

Finalmente, era ora. Sono sempre rimasto sorpreso da quanta poca gente si 'lamenti' di questa situazione a dir poco allucinante.
7-5-2014 09:46

Il problema di fondo è che la concessione delle autorizzazioni non dovrebbe essere tutto-niente, ma anche parziale. L'utente dovrebbe poter scegliere cosa autorizzare e cosa no; in questo modo gli sviluppatori, per fare in modo che l'utente dia le autorizzazioni, sarebbero invogliati a spiegare il perché sono necessarie. Esempio:... Leggi tutto
7-5-2014 09:14

veramente, non c'è nulla di più intrusivo; e troppi sono quelli che besuinamente gli consegnano vita morte e miracoli propri e di famiglia. Spesso assieme alle chiavi di casa.
6-5-2014 19:11

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