L'agitazione è stata decisa in vista della separazione tra rete e attività commerciali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-02-2022]
Nel solo biennio 2020-2021, TIM ha sborsato 750 milioni di euro per accompagnare alla pensione 4.600 esuberi, e ciò è accaduto grazie a un accordo sindacale basato sull'articolo 4 della legge Fornero, che prevede fino a 5 anni di scivolo posto che la pensione provvisoria (la cosiddetta isopensione) e i contributi vengano pagati dall'azienda stessa, cosa che per TIM è avvenuta a tramite una fideiussione presentata all'INPS.
A questo punto, TIM dovrebbe cercare di raggiungere un obiettivo analogo per il prossimo biennio (o triennio) al fine di favorire la scissione fra la rete e le attività commerciali, separazione di cui si parla ormai da tempo.
Il raggiungimento di tale obiettivo è però più difficile oggi rispetto al biennio scorso, perché i dipendenti a cui mancano pochi anni per raggiungere la pensione non sono più tanti quanti erano quelli interessati dall'accordo del 2020.
L'operazione, inoltre, rischia di essere più traumatica per il personale, considerando che quanti rimarranno in servizio dovranno cambiare ancora professionalità e sede di lavoro.
Pertanto, al fine di chiarire e contrattare l'impatto sull'occupazione di questa scissione aziendale, i Sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-UIL e SnaterTlc si sono già rivolti al presidente del Consiglio Draghi e hanno proclamato uno sciopero nazionale di TIM per l'intera giornata del 23 febbraio.
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