C'è tempo fino a metà gennaio per decidere.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-10-2023]
Sembra proprio finita la luna di miele tra le aziende e il telelavoro (spesso chiamato in maniera non troppo precisa smart working), o quantomeno è certamente finita - se mai c'è stata - l'infatuazione verso questa modalità da parte dei dirigenti.
Molte aziende, negli ultimi mesi, hanno inventato modi più o meno soavi per convincere i dipendenti a tornare a lavorare in pianta stabile in ufficio, abolendo sia il lavoro completamente da remoto che quello ibrido, che prevede giorni in sede e giorni a casa.
L'ultima azienda a muoversi in questo senso è Roblox, che però non sembra voler adottare la mano leggera: con un'email David Baszucki, che di Roblox è fondatore e amministratore delegato, ha informato che entro la prossima estate quanti lavorano da remoto dovranno tornare al lavoro presso il quartier generale di San Mateo (in California), anche se soltanto per tre giorni alla settimana, ma dovranno decidere se accettare questa modalità entro il 16 gennaio 2024.
Chi entro quella data non avrà accettato le nuove condizioni avrà un'alternativa sola: trovarsi un altro lavoro; chi invece si piegherà alle richieste dell'azienda troverà un aiuto per affrontare le difficoltà economiche e logistiche che dovesse presentare un eventuale trasferimento: non tutti i dipendenti "remoti", infatti, si trovano a una distanza tale dalla sede di Roblox da consentire il pendolarismo.
Quanti decideranno di lasciare l'azienda potranno continuare a lavorarvi sino al 15 aprile 2024 e riceveranno una buonuscita adeguata al loro livello; potranno godere inoltre di sei mesi di ulteriore copertura sanitaria.
Secondo Baszucki «una riunione di tre ore è molto meno faticosa fatta dal vivo che in video, e le sessioni di brainstorming si svolgono in maniera più fluida e sono più creative».
Le parole del CEO di Roblox potrebbero tranquillamente essere sottoscritte dal suo omologo presso Zoom, un'azienda che deve la propria fama alla recente pandemia e proprio al lavoro da remoto ma che nelle scorse settimane ha richiamato in ufficio tutti i propri dipendenti.
I sondaggi raccontano peraltro che, dal punto di vista di questi ultimi, lavorare da casa è senz'altro meglio: non soltanto perché consente di bilanciare con efficacia le esigenze del lavoro e quella della vita privata o della famiglia, ma anche perché pare che consenta di raggiungere una produttività maggiore.
Se sui benefici per la salute mentale sono tutti concordi, così come lo sono nel sottolineare i vantaggi del non dover perdere tempo nei viaggi da e verso il posto di lavoro, non tutti sono d'accordo sull'aumento della produttività. Uno studio dell'inizio dell'anno sostiene infatti che, rispetto al lavoro in ufficio, essa cali del 18%.
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