Secondo l'azienda, la copia cache delle pagine ha perso la sua ragion d'essere. L'unica speranza ora è l'Internet Archive.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2024]
Agli albori di Internet, quando le connessioni erano ballerine e per accedere alla Rete gli utenti si ponevano in religioso ascolto degli arcani fischi prodotti dai modem analogici, la necessità per i motori di ricerca di conservare una copia cache delle pagine web era evidente. Poiché quella pagina poteva non essere sempre disponibili, averne una copia comunque accessibile era un buon servizio per gli utenti.
Oggi però le cose sono drasticamente cambiate; anzi, sono «enormemente migliorate» e, pertanto, la cache di Google non ha più ragione di esistere. Questa è la spiegazione data da Google stessa per un fenomeno che alcuni hanno iniziato a notare da diversi giorni a questa parte: nei risultati di ricerca non appare più il link alla copia cache delle pagine.
Non si tratta né di un problema temporaneo né di qualche bizzarria del browser: Google ha volontariamente rimosso i link alla cache in quanto secondo lei non servono più, come spiegato più sopra.
Le pagine cache in sé esistono ancora, e si possono raggiungere se si sa che cosa scrivere nella barra degli indirizzi. È necessario infatti digitare https://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:pagina, dove la dicitura pagina, naturalmente, va sostituita con l'indirizzo della pagina che si sta cercando.
Tutto ciò però non durerà: le pagine stesse nel prossimo futuro svaniranno. Che cosa potrà mai fare chi si dovesse trovare in necessità di accedere alle pagine di un sito non più online, temporaneamente o definitivamente? Secondo Danny Sullivan, che per Google ricopre il ruolo di Public Liaison for Search, l'unica speranza è l'Internet Archive.
Sullivan, rispondendo alle domande di Search Engine Land, si augura anzi che Alphabet si faccia avanti e stringa un accordo con l'Internet Archive, finanziandone in parte le peraltro preziosissime attività, per garantire questa forma di preservazione del web.
Idealmente, una versione archiviata delle pagine potrebbe prendere il posto di Google Cache, ma ciò ovviamente avrebbe delle conseguenze importanti sull'infrastruttura e sui costi di gestione dell'Internet Archive stesso, che è un'iniziativa senza scopo di lucro, senza contare l'impatto sulle modalità operative: il crawler di Google su cui faceva affidamento la cache, è molto più pervasivo di ciò che può mettere in campo l'archivio.
L'accordo tra Alphabet e l'Internet Archive inoltre è per ora soltanto una speranza, e non è detto che diventi davvero realtà. Allo stato attuale, una utile risorsa sta per sparire, e non esiste ancora un servizio completamente equivalente.
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