Chi continuerà a lavorare da casa non sarà mai promosso: a quasi la metà dei dipendenti va benissimo così.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2024]
Il periodo della pandemia ha davvero trasformato il modo di lavorare, diffondendo nelle aziende che potevano permetterselo - dunque escludendo per esempio il settore manifatturiero - la pratica del telelavoro, che in Italia generalmente viene chiamato, in modo improprio, smart working.
Poi i lockdown sono finiti e le aziende hanno provato prima a convincere, poi a obbligare i dipendenti, che a quel punto avevano scoperto i benefici del lavorare del tutto o parzialmente da casa, a tornare in ufficio.
L'operazione di convincimento è ancora in corso, anche con metodi vagamente ricattatori, ma quanti preferiscono dare valore all'equilibrio tra vita e lavoro paiono proprio voler continuare a resistere, come dimostra il caso di Dell.
All'inizio dell'anno l'azienda americana aveva chiesto ai propri dipendenti di inserirsi in una delle due categorie disponibili: dovevano scegliere se considerarsi remoti o ibridi.
Gli ibridi avrebbero lavorato in modalità, va da sé, ibrida: in ufficio per almeno 39 giorni ogni trimestre, e il resto da casa.
I remoti avrebbero invece lavorato sempre da casa, ma con un effetto collaterale: non sarebbero più stati considerati per promozioni o per altri ruoli all'interno dell'azienda.
Secondo quanto riporta Business Insider, quasi il 50% dei dipendenti ha scelto di subire le conseguenze pur di mantenere una posizione completamente remota, vanificando così i piani di Dell che sperava, in quel modo, di "convincere" tutti o quasi a tornare in ufficio.
Le motivazioni date per questa scelta sono diverse. Molti hanno sostenuto che sarebbe inutile tornare, quando tutto il lavoro si svolge comunque via Zoom con colleghi sparsi in altre parti del mondo, o quantomeno in altre sedi.
Altri hanno spiegato che preferiscono godersi il maggior tempo libero e il minore impatto sulle finanze personali dato dalla posizione remota (poiché si eliminano per esempio i costi del pendolarismo), e che niente può convincerli a rinunciare a tutto ciò.
Ci sono poi quelli i cui uffici hanno chiuso dopo la pandemia o che non sono interessati alle promozioni; e quelli che hanno scelto di continuare a lavorare per Dell da remoto ma nel frattempo cercano un altro lavoro, per un'azienda che non insista sul ritorno in ufficio.
Dell non è l'unica azienda che fatica a riportare in sede i dipendenti: anche Apple si è trovata nella stessa situazione. I manager sostengono che l'interazione di persona favorisce la creatività, l'innovazione e la collaborazione. I dipendenti non vedono tutto questo vantaggio.
Gli studi in proposito, peraltro, mostrano che la perdita di produttività causata dal lavorare da casa o non c'è o è molto ridotta.
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