Le grandi aziende tecnologiche si sono schierate con Trump contro la UE.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-01-2025]
Con lo schieramento delle Big Tech - le aziende capitanate da Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg - al fianco dell'attuale presidente americano Donald Trump, anche plasticamente visibile durante la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca, si capisce al volo quale sarà lo scontro fra il "modello USA" e il "modello Europa" già in atto ora e che dominerà i prossimi anni.
Le “grandi sorelle” della tecnologia sono state subito favorite dall'ordine esecutivo - firmato da Trump e immediatamente operativo - che revoca la tassa mondiale sul commercio digitale (il Global Tax Deal) che l'Unione Europea aveva da anni richiesto e finalmente ottenuto da Joe Biden.
«Se vi accanirete troppo con le tasse sulle Big Tech americane vi colpiremo con i dazi» aveva detto il neo presidente americano in campagna elettorale, frase per la quale è stato ricambiato da cospicui finanziamenti da parte dei grandi della tecnologia nella campagna per le presidenziali più costosa di sempre sia sul lato repubblicano che su quello democratico.
Ora metterà in atto quanto promesso, proprio come ha già fatto con la Colombia, che non voleva accettare il piano per la deportazione degli immigrati irregolari e ora ha capitolato.
La concezione di Trump è poi liberista pura, contraria a ogni tentativo di contenimento dei monopoli in ogni settore, e quindi indisponibile ad accettare quei diktat della UE come quelli di Mario Monti a Microsoft contro la posizione dominante nel software o quelli di Thierry Breton, il super commissario europeo vicino a Macron, contro la posizione dominante di Google durante il precedente mandato della Commissione UE.
La nuova Commissione Europea, pure sempre presieduta da Ursula von der Leyen, sembra aver assunto su queste questioni di concorrenza un approccio più dialogante e meno assertivo, per evitare di iniziare male un negoziato che vedrà Trump sostenere le ragioni delle Big Tech.
Ci sono poi le questioni della regolamentazione della privacy e della lotta alle fake news, su cui Trump ha già detto che non accetterà limitazioni troppo stringenti delle autorità indipendenti europee.
Mario Monti e Thierry Breton sono due liberal conservatori europei, non certamente uomini della sinistra radicale; eppure sono quelli che da Bruxelles hanno dato più filo da torcere alle Big Tech.
Anche in Europa si fanno più forti le tendenze a smantellare o comunque contenere le regole antitrust e quelle poste alla tutela della privacy, perché impedirebbero di fatto all'Europa di competere alla pari con USA e Cina nel settore dell'ICT.
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Homer S.