Dopo i fallimenti di Windows RT, Windows 10X e CoreOS, potrebbe essere la volta buona.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2023]
Ai tempi di Windows 8, Microsoft aveva cercato di fare concorrenza agli allora recenti Chromebook lanciando Windows RT, una versione piuttosto menomata del proprio sistema operativo, in grado di funzionare soltanto su piattaforma ARM e priva di compatibilità con le tradizionali applicazioni Win32.
Come si può immaginare, non fu un successo e anzi fece adirare i pochi acquirenti che si dotarono di un tablet o un 2-in-1 con Windows RT salvo poi accorgersi di essere limitati alle applicazioni UWP e di non poter nemmeno installare Office.
Nonostante l'insuccesso, Microsoft non desistette e negli anni successivi lanciò Windows 10X - che, pur dotato del supporto alle applicazioni Win32, non ebbe molta più fortuna di Windows RT - e poi CoreOS, una versione modulare di Windows che però non si concretizzò mai in un prodotto.
Pur non avendo mai ottenuto un vero successo, ora Microsoft pare aver deciso di tornare a sfidare la sorte con CorePC, una versione di Windows leggerissima, modulare, e pensata apposta per fare concorrenza a Chromebook e similari (esattamente come i suoi predecessori).
La notizia viene da Windows Central e ancora non è stata ufficialmente confermata da Microsoft ma, a quanto è dato di sapere, stavolta Microsoft sembrerebbe aver imparato dagli errori del passato.
Innanzitutto, CorePC sarebbe stato sviluppato con un'attenzione specifica verso la compatibilità con le tradizionali app Win32, per lo meno quando adoperato su quei dispositivi sui quali è facile immaginare l'uso di dette app.
Poi, avrebbe una particolare attenzione verso stabilità e sicurezza. Le versioni di Windows che conosciamo, per esempio, adoperano un'unica partizione per il sistema, i dati e tutto ciò che occorre.
CorePC avrebbe invece preso ispirazione da Android e da iPadOS, introducendo partizioni separate per i diversi componenti del sistema operativo e rendendo "a sola lettura" quelle partizioni alle quali non è necessario che l'utente o le app di terze parti abbiano accesso diretto in scrittura.
Ciò dovrebbe contribuire sia alla stabilità del sistema, sia alla sua sicurezza, sia alla rapidità degli aggiornamenti del sistema operativo stesso, e dovrebbe inoltre semplificare il reset di qualunque dispositivo con CorePC: di regola, per ripartire da zero con un sistema pulito, non sarebbero infatti più necessarie una formattazione e una reinstallazione dell'OS, ma basterebbe fare un "ripristino alle impostazioni di fabbrica" come si fa, per esempio, con gli smartphone.
Stando a quanto riporta Windows Central, CorePC sarebbe infine estremamente più "leggero" delle versioni di Windows attuali. Una versione di test, equipaggiata con il browser Edge e le applicazioni di Office, oltre che dotata del supporto alle applicazioni web e alle app Android, occuperebbe tra il 60% e il 75% di risorse in meno rispetto a Windows 11 SE, divenendo così una scelta perfetta per computer non particolarmente potenti.
Considerata la scarsità di dettagli e il rifiuto da parte di Microsoft di commentare la notizia, non è possibile sapere se CorePC si trasformerà nel vociferato Windows 12 o se invece costituirà una nuova categoria di sistemi operativi targati Microsoft.
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