Un manager in pensione di Telecom Italia e scrittore di gialli di successo fa della vicenda di Telekom Serbia una fiction avvincente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-07-2024]
Diego Zandel ha un curriculum unico: figlio di profughi giuliani di Fiume, e perciò cresciuto nel Villaggio Giuliano alla periferia di Roma, possiede una buona conoscenza del serbo croato imparato dalla nonna - anch'essa croata - con cui ha vissuto e nelle vacanze da bambino con i nonni rimasti in Jugoslavia.
Entrato in Sip, ha fatto carriera fino a diventare responsabile della stampa interna aziendale fino alle vicende della trasformazione in Telecom Italia e della sua successiva privatizzazione, ma è diventato anche uno scrittore di gialli con non pochi successi all'attivo.
Nel suo ultimo libro, appena uscito per i tipi di Voland, dal titolo Un affare balcanico, Zandel è il dottor Lednaz, in pratica il suo alter ego di fantasia; è a capo dell'house organ di Telecom Italia, ingaggiato nell'ufficio relazioni internazionali e finito al centro di mille intrighi solo per aver origliato a gabinetto una conversazione in croato da parte di avventurieri serbi in buone relazioni addirittura con il terribile comandante Arkan, che da capo di ultras calcistici diventò davvero un criminale di guerra fra i più feroci che si possano ricordare.
A questo punto non si può spoilerare troppo ma il dottor Lednaz, da buon padre di famiglia che vive in un ufficetto fuori dalle stanze di quelli che contano nella sede storica di Telecom Italia di Roma, viene balzato nella intricata vicenda di Telekom Serbia, il cui controllo viene ceduto da Milosevic - l'allora premier serbo, prima della guerra in Kosovo - perché con l'acqua alla gola perfino per pagare le pensioni e gli stipendi e la stessa bolletta delle forniture del gas russo.
Con la boccata d'aria dei soldi della vendita a Telecom Italia del loro gestore telefonico pubblico, la Serbia poté continuare la sua folle corsa fino alle pulizie etniche, allo scontro con la NATO, in cui gli aerei italiani bombardarono perfino le installazioni telefoniche che erano costate fin troppo allo Stato italiano, che allora era ancora il proprietario di Telecom Italia.
Una vicenda perfino divertente in alcune sue descrizioni di feste balcaniche in puro stile Kusturica, il grande regista di film ambientati nei Balcani, con una ipotesi di fantasia che si può aggiungere alle tante ipotesi di fantasia che emersero perfino nei lavori della solita apposita commissione parlamentare di inchieste che regolarmente si svolse e che regolarmente giunse a non chiarire nulla se non a ingarbugliare il tutto.
Zandel/Lednaz, travet trasformato suo malgrado in agente segreto, sarà vero o solo frutto di fantasia? Oppure un po' e un po'? Dove inizia la realtà storica e dove la letteratura?
Un affare balcanico è da leggere per ripercorrere senza annoiarsi una pagina di storia delle telecomunicazioni italiane e della grande impresa recentemente smembrata e in parte ceduta agli americani.
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