Nei MacBook con processore M1 l'usura delle unità a stato solido è alta in modo preoccupante.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-02-2021]
Gli SSD stanno ormai rimpiazzando gli hard disk come sistema di memorizzazione principale nei Pc e nei portatili: dove è possibile, i vecchi dischi vengono utilizzati per conservare grandi quantità di dati, ma il sistema operativo e le applicazioni vanno sul disco a stato solido.
Ciò è dovuto al fatto che gli SSD sono molto più veloci degli hard disk, i quali invece offrono una capienza molto maggiore a parità di costo.
Gli SSD non hanno parti in movimento e, pertanto, non risentono del tipo di usura che si può ritrovare in un hard disk; questo può quindi guastarsi, ma ha il vantaggio di poter essere scritto e riscritto teoricamente all'infinito.
Di contro, le celle degli SSD possono essere sovrascritte soltanto un numero molto alto ma limitato di volte (da alcune migliaia a decine di migliaia): pertanto, ogni unità a stato solido ha una vita definita nel tempo, e la sua durata dipende dal numero di sovrascritture.
Non a caso, i produttori indicano un numero massimo di volte in cui le celle possono essere riscritte: se questo viene raggiunto, non automaticamente il drive è da buttare; soltanto, può diventare inaffidabile.
Il valore in ogni caso è tanto alto da equivalere generalmente a molti anni di vita utile. Ciò, almeno, è vero se non si possiede uno dei nuovi Mac con SoC M1.
Da alcuni giorni diversi utenti stanno infatti segnalando come l'usura degli SSD integrati nei loro recenti Mac sia molto più alta di quanto sarebbe lecito aspettarsi: per qualche motivo, sembra che le unità si degradino più velocemente rispetto a quanto accadeva con i modelli basati su architettura Intel.
Uno dei primi post è stato quello dell'utente di Twitter never_released, il quale ha pubblicato un post in cui ha mostrato come il conteggio dei dati scritti dal proprio Mac fosse alto in modo sospetto dopo appena due mesi di funzionamento.
Un altro utente, Dan Moren, che scrive per MacWorld, s'è spinto oltre e ha messo fianco fianco due immagini: in una si può vedere l'usura dell'unità di un iMac del 2017; nell'altra, quella dell'unità di un MacBook Air M1.
«Per qualche motivo» - commenta Moren - «in 3 mesi [il MacBook] è già arrivato al 15-20% di quel che il mio iMac ha impiegato 3,5 anni a raggiungere».
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Il fenomeno è strano e anche preoccupante, soprattutto se si considera che non è possibile per gli utenti semplicemente sostituire un SSD usurato in un MacBook. Prima ancora di arrivare a questo punto, però, non è normale che il tasso d'usura sia tanto elevato.
Apple non ha ancora commentato ufficialmente il fenomeno. Qualcuno ha provato a spiegare quanto verificatosi appellandosi al fatto che gli Smart Monitoring Tools usati per ottenere i dati potrebbero non essere completamente compatibili con i nuovi Mac: dopotutto, alcuni utenti segnalano come anche il numero di ore di utilizzo sia spesso errato (generalmente quello indicato è troppo basso).
Qualunque sia la spiegazione, Apple farebbe bene a intervenire rapidamente, e nel proprio interesse: l'attuale situazione di incertezza non fa sicuramente bene alle vendite e, se il problema venisse confermato, le cose sarebbero anche peggiori.
Da Cupertino ci si aspetta quindi una parola e, nel caso, una rapida soluzione: questa volta non si può proprio sostenere che un'usura precoce sia «per il bene degli utenti».
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