La vittima ora è più arrabbiata con Apple che con i ladri.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-04-2021]
È possibile perdere 600.000 dollari solo per aver scaricato un'app? Evidentemente sì, se l'app in questione è in realtà parte di una truffa finalizzata a rubare Bitcoin.
Come racconta il Washington Post, a cascare nella trappola è stato Philippe Christodoulou, fedele utente Apple, il quale stava cercando un'app per iPhone con la quale gestire il proprio portafoglio di criptovalute, che conteneva 17,1 Bitcoin.
Navigando sull'App Store ha scoperto l'esistenza di un app chiamata Trezor, lo stesso nome del produttore del dispositivo (un hardware wallet) sul quale aveva conservato i propri Bitcoin fino a quel momento.
Ritenendo che anche l'app fosse una creazione dell'azienda che aveva prodotto l'apparecchio, e vedendo che aveva recensioni positive, l'ha scaricata e ha inserito le proprie credenziali.
A quel punto la trappola è scattata: i suoi Bitcoin sono stati immediatamente sottratti, causandogli un danno equivalente al furto di 600.000 dollari secondo le quotazioni del giorno in cui il fattaccio è accaduto.
Il signor Christodoulou è comprensibilmente alterato, e non soltanto per il furto subito: ritiene che Apple abbia mancato nel tutelare la sicurezza dell'App Store, consentendo a un'app chiaramente truffaldina non solo di entrare a farne parte, ma anche a ottenere recensioni favorevoli e a sfruttare il logo di Trezor, con cui nulla in realtà ha a che fare.
L'ira di Christodoulou è, insomma, diretta più contro Apple che contro i ladri. «Hanno tradito la fiducia che avevo riposto in loro. Adesso Apple non può passarla liscia».
L'azienda della mela morsicata, dal canto proprio, riconosce che gli autori dell'app sono riusciti a metterla nel sacco aggirando i controlli imposti a tutti i software che vengono proposti all'App Store proprio per evitare queste situazioni, e spiega anche come ciò sia potuto accadere.
A quanto pare, inizialmente l'app era stata presentata come un software per la crittografia, da utilizzare per conservare in modo sicuro file e password, senza alcun legame con le criptovalute.
Soltanto dopo aver ottenuto l'autorizzazione la natura dell'app sarebbe stata cambiata dai suoi autori per rispecchiare lo scopo originale: sottrarre i Bitcoin degli incauti che l'avessero installata.
Philippe Christodoulou non è peraltro l'unico a essere rimasto vittima della truffa: altri utenti hanno raccontato la medesima esperienza, anche se l'entità del furto subito da Christodoulou è quella maggiore.
Apple sostiene anche che, al di là di incidenti isolati, l'App Store è il luogo più sicuro da cui scaricare app, e che in caso di problemi l'intervento è rapido e le app truffaldine vengono rimosse. Tutto ciò sarà anche vero, ma non restituirà le criptovalute rubate.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator