È in grado di sostituire perfettamente la plastica, e riesce persino ad aumentare la durata dei cibi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-06-2022]
Un conto è decidere di ridurre il più possibile l'uso della plastica; un altro conto è avere a disposizione delle alternative pratiche ed egualmente efficaci per raggiungere quell'obiettivo.
Nel campo degli imballaggi alimentari, una soluzione molto promettente è quella sviluppata dai ricercatori della Rutgers University e della Harvard University: è a base vegetale, completamente biodegradabile, antimicrobica e si spruzza sugli alimenti da imballare.
Come riporta Phys.org, la fibra ideata dai ricercatori è costituita da biopolimeri e polisaccaridi e, durante l'applicazione, nell'aspetto ricorda vagamente le ragnatele di Spider-Man: il materiale viene spruzzato tutt'intorno al cibo da imballare, creando in tal modo una barriera efficace sia contro i danni accidentali (per esempio quelli da caduta) sia contro gli agenti microbici naturali grazie a componenti come l'acido citrico, la nisina e l'olio di timo.
I test condotti hanno dimostrato come questo tipo di imballaggio sia in grado, per esempio, di aumentare la durata di conservazione di un avocado del 50%; un esperimento con delle fragole ha mostrato come queste abbiano iniziato a sviluppare della muffa soltanto dopo 7 giorni, mentre con altri tipi di imballaggio generalmente la formazione di muffa avviene dopo 4 giorni.
Per togliere l'imballaggio dagli alimenti è sufficiente risciacquarli; in appena tre giorni, il materiale - se posto nel suolo - si degrada fino a scomparire.
«Non sono contro le materie plastiche» spiega Philip Demokritou, della Rutgers University. «Sono contro le plastiche basate sul petrolio che continuiamo a gettare via perché soltanto una piccola parte di esse può essere riciclata. Negli ultimi 50 o 60 anni, durante l'Età della Plastica, abbiamo disperso nell'ambiente 6 miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica. Sono ancora lì, che si degradano lentamente. E tutti i loro minuscoli frammenti si insinuano nell'acqua che beviamo, nel cibo che mangiamo, e nell'aria che respiriamo».
L'invenzione di Demokritou e colleghi è senz'altro interessante, promettente e benvenuta ma viene da chiedersi se, come altre idee presentate in passato, riuscirà davvero a prendere piede e sostituire la plastica derivata dal petrolio.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator