Pericolo! Stampante nuova!

Cassandra Crossing/ La ''morte'' di una fedele amica e collaboratrice di lunga data genera un po’ di tristezza, ma richiede anche di comprare e mettersi in casa un nuovo e molto invadente oggetto IoT. Ci sono dei rischi e oggi ne parleremo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2025]

cassandra stampante nuova
Foto di rawpixel.

Cassandra avrebbe voluto intitolare questa esternazione "Requiem per una stampante" oppure "Pietà per una stampante". Sarebbero stati titoli adeguati all'evento, e come d'uso ispirati a titoli di racconti di fantascienza, che forse i più informati tra i 24 lettori potrebbero indovinare. Poi però il racconto ha rischiato di diventare una storia dell'orrore e il titolo è necessariamente stato cambiato. Ma non anticipiamo e andiamo con ordine.

La fedele stampante multifunzione inkjet a colori, che ha stampato Cassandra Crossing per 13 anni e mezzo senza che gli ugelli si tappassero mai, è defunta; non è riuscita purtroppo ad arrivare al suo quattordicesimo compleanno. Si vedeva che stava peggio; negli ultimi mesi ogni tanto sputava un pezzetto, oggi un perno, domani un rullino o un dente di ingranaggio, sempre molto usurati. Malgrado piccoli interventi di riequilibratura meccanica, talvolta anche violenti, l'ultimo pezzetto sputato è stato fatale. L'alimentazione carta si è bloccata e il setup iniziale non si completava. Risultato: tutto bloccato, incluso lo scanner, che non ne aveva alcun motivo (grazie, ignoto progettista del firmware!). L'usura generalizzata della parte meccanica e la totale mancanza di ricambi ne hanno quindi implacabilmente decretato la morte.

Oltre a predisporre un adeguato funerale, evento sempre un po' triste anche quando riguarda solo un oggetto, l'alter-ego di Cassandra nel mondo materiale ha dovuto affrontare l'arduo e ingrato compito di comprare una stampante nuova. Ingrato non perché non ci fossero candidate adeguate, ma perché ce n'erano troppe e perché era necessario muoversi su un terreno ormai divenuto pericoloso. Sul sito di un noto venditore per corrispondenza erano disponibili molte stampanti, ma con caratteristiche tecniche e commerciali inquietanti. Rivalutando quello della defunta stampante, i prezzi erano molto minori, meno di un terzo; è pur vero che la tecnologia migliora, ma la cosa era comunque un po' sospetta.

Inoltre i parametri importanti per una inkjet a colori non sono mai elencati tra le caratteristiche tecniche: 
• "Usa cartucce compatibili?";
• "Gli ugelli si seccano?";
• "Funziona senza connessione a Internet?"
Ma soprattutto:
• "Il contratto per la fornitura degli inchiostri è obbligatorio?"
Come molti prima di Cassandra hanno scoperto, magari troppo tardi, questa sciagurata tendenza inaugurata da HP si è oggi diffusa all'intero mercato delle stampanti, in maniera davvero poco rispettosa degli utenti. La maggior parte delle marche e dei modelli prevede ora la possibilità, fortemente incoraggiata, di fare un contratto mensile per le nuove cartucce, con spedizione automatica delle stesse a casa vostra prima che finisca l'inchiostro. 

Se questo vi piace, se non vi turba nemmeno un po' il fatto che la vostra stampante telefoni a casa per raccontare i fatti vostri, e se lo ritenete adatto alle vostre esigenze, buona fortuna. Ma se invece foste persone normali, state attenti perché alcune delle stampanti economiche più recenti funzionano solo attivando un tale contratto. Sì, avete capito bene, il contratto è obbligatorio. Tralasciamo ulteriori commenti, limitandoci a consigliare di leggere molto bene le caratteristiche tecnico-commerciali del prodotto prescelto, prima di acquistarlo.

L'alter-ego di Cassandra stampa pochissimo. Per tentare di mettere a profitto l'esperienza di anni, ha scelto la stessa marca della defunta stampante e un modello equivalente alla vecchia, che avesse la reputazione di poter usare cartucce compatibili. Ha poi piazzato l'ordine, consolandosi col fatto che in ogni caso i costi erano davvero molto bassi. Il pacco è arrivato come un fulmine, ancora prima che il funerale della precedente stampante si svolgesse.

Spacchettando il tutto, la cosa che colpiva era l'assenza di qualsiasi manualetto di uso o di installazione. Intendiamoci: parliamo di documentazione utile, non di documentazione assolutamente inutile che era invece presente in abbondanza. C'erano infatti nove diversi documenti, ognuno in dodici o più lingue, assolutamente privi di istruzioni e inseriti soltanto per adempiere e, se possibile, aggirare gli obblighi legali di varie giurisdizioni. Solo due dei fogli avevano una qualche utilità (sì, perché non si parla di libretti ma di fogli ripiegati tipo bugiardino dei farmaci); quello di spiegazione dei simboli sul pannello della stampante e quello per l'installazione (diciamo così).

Bizzarramente nessun procedimento di installazione vi era descritto; si spiegava dove erano i 18 pezzi di nastro adesivo blu da togliere, si diceva di collegare il cavo, accendere la stampante e stop, rimandando il seguito a un collegamento con il sito del produttore. Fine delle istruzioni!

Ohibò, non molto tranquillizzante, considerando grazie ai driver di stampa di Windows, con la scusa di aggiornare il driver, che già 13 anni fa le stampanti aggiornavano anche il firmware della stampante e si rubavano i dati di utilizzo, telefonando a casa attraverso il computer connesso a Internet. Talvolta bloccavano anche le nuove versioni delle cartucce di inchiostro compatibili. Le stampanti di oggi sono addirittura diventate oggetti dell'Internet delle Cose, dotate di connessioni wireless e di integrazione con altri computer e telefoni cellulari. La scusa è quella che stampare dal cellulare o dal frigorifero sia cosa buona e giusta; se sia anche utile lo decideranno per proprio conto i 24 indomiti lettori.

L'alter-ego di Cassandra invece aveva chiarissime le idee su cosa gli servisse: gli serviva una stampante attaccata al computer, niente di più; una stampante che non desse sorprese, per esempio smettendo improvvisamente di funzionare dopo un aggiornamento firmware perché usava cartucce compatibili; e che si facesse gli affari propri, ovviamente. Per cui Cassandra della nuova stampante ha installato solo quanto serviva, a manina e nella maniera più semplice; niente collegamento al sito del produttore.

Sapete, per installare una inkjet sono sufficienti due semplicissime operazioni:
• caricare gli inchiostri;
• collegarla al computer con un cavo.
Così l'alter-ego ha inserito le cartucce, acceso la stampante e atteso 5 minuti che si inizializzasse e caricasse gli inchiostri; il tutto senza alcun collegamento a Internet e senza nemmeno inizializzare la scheda Wi-Fi incorporata. Poi ha preso il vecchio cavo USB della stampante defunta e ha passato due minuti abbondanti a cercare la presa USB sulla stampante: non per puro caso era veramente scomoda e molto ben nascosta, ma alla fine l'ha trovata; ha inserito il cavo nella stampante e nel computer e infine ha ricollegato l'alimentazione. Il computer ha installato la stampante automaticamente senza nemmeno chiederlo; è bastato renderla di default e stampare una pagina di un documento: velocissima e perfetta.

Anche lo scanner è stato installato automaticamente; fatta una scansione con il solito programma senza toccare i settaggi: perfetta. Nessun settaggio, nessun driver e nessun sistema operativo o applicazione commerciale sono stati necessari, grazie alla Debian Trixie che l'alter-ego di Cassandra usa regolarmente. E poi dicono che Linux non è adatto ai desktop! Ma questa è un'altra storia.

Se qualcuno è riuscito a seguire fin qui la sua profetessa preferita, sappia che è stata enunciata la soluzione ma non il problema e che il problema di fondo è il vero protagonista di oggi. Perché un oggetto deve connettersi a Internet, anzi lo vuole fortemente, anche se deve fare solo una cosa, anzi due, ambedue semplicissime e che non richiedono nessun collegamento di rete? Perché una stampante vuole donarvi il piacere della non richiesta e totale integrazione nel vostro ambiente informatico casalingo, con un'app da installare sullo smartphone e vari protocolli di integrazione nell'IoT?

Siete davvero convinti di voler lasciare che a una tale stampante sia concesso di "telefonare a casa", anche per una sola volta? La risposta di Cassandra è semplice: no. Nell'attuale, abituale e perversa economia del furto e del commercio di dati personali, non può essere che un secco no. Nel caso poi che serva realmente una stampante in rete, basta usare la condivisione del computer; le stampanti non devono aver nessun bisogno di connettersi da sole in rete e fare cose; devono stampare e basta! Riassumendo, quando un tuo oggetto diventa un nemico e tenta di giocare sporco, è necessario reagire ed essere spietati talebani, per quanto possibile.

Ora la buona notizia. Se dovete solo stampare i vostri documenti, applicare la logica di riduzione del danno alla privacy permette in questo caso non solo di ridurlo ma di azzerarlo. Basta non inizializzare mai la connessione Wi-Fi della stampante durante l'installazione, se non c'è un ottimo motivo per farlo. Se usate sistemi operativi proprietari, state attenti ai driver e alle applicazioni omaggio della vostra nuova stampante: anche loro probabilmente tenteranno di giocare sporco.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Approfondimenti
Crisi dei chip, Canon costretta a vendere toner “contraffatti”
La rinascita della stampante
Stampanti multifunzione non scansionano senza inchiostro: class action contro Canon

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

Seriamente: hai una lavatrice e prima la colleghi ad Internet, poi ti preoccupi che possano :inc: da remoto? :roll:
27-10-2025 07:52

{bce}
Grazie. uso una HP P1102 che fra non molto mi saluta e non so come potrò sostituirla con una "manuale". Sono anche preoccupato per la mia lavatrice Candy che potrebbe andare, via Internet, in obsolescenza programmata.
26-10-2025 16:40

Ciao Luca, ho preso sempre una Epson, per l'esattezza Expression XP-3200, che è il modello n-1 più simile alla mia vecchia SX-100. Le stampanti non sono mai compatibili con Linux, è Linux che vede tranquillamente la maggior parte delle stampanti, anche grazie a Ghostscript. Su amazon meno di 70 euro, e per ora va... stiamo a vedere. Leggi tutto
25-10-2025 15:23

Avevo anch'io una HP ma l'ho eliminata per alcune decine di motivi, non ultimi quelli riportati. Al suo posto ho preso una banale Canon TS6350a, all'epoca in offerta su Amazon, ed è assolutamente perfetta, anche se a getto d'inchiostro e solo A4, ma per le mie stampe è perfetta (per roba più grossa c'è la copisteria). Stampante, scanner,... Leggi tutto
25-10-2025 00:40

{Luca B.}
Ciao Marco, Ecco io mi trovo a pochi "passi" dalla tua situazione. La mia supervecchia HP (11 anni a il prox gennaio) ha un piede e mezzo nella tomba. Viste le mie non esose necessità al momento con il mezzo piede fuori riesco ancora a cavarmela ma non so per quanto. Curiosità.... che modello di stampante hai... Leggi tutto
24-10-2025 17:09

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Quanto dura in media la batteria del tuo smartphone?
Mezza giornata, talvolta meno
Da mattina a sera
24 ore
Un giorno e mezzo
Un paio di giorni
Tre giorni
Quattro o cinque giorni
Una settimana
Di più

Mostra i risultati (4320 voti)
Dicembre 2025
Google Antigravity cancella un intero drive: la IA si scusa, ma i dati sono persi
Migliaia di aerei A320 a terra. Perché è una buona notizia
Arduino passa a Qualcomm: la comunità hacker esplode di malcontento
Piracy Shield, i provider italiani presentano il conto: 10 milioni di euro l'anno
Il Digital Omnibus è una resa dell'Unione Europea?
Novembre 2025
MediaWorld vende iPad a 15 euro per errore, adesso li vuole tutti indietro
Riscaldano casa con un datacenter in giardino: giù i costi delle bollette
I Baschi Grigi della Cybersicurezza
Telemarketing aggressivo, operativo il filtro che impedisce lo spoofing dei numeri mobili
Cloudflare in tilt. Migliaia di siti irraggiungibili, servizi bloccati in tutto il mondo
E se Internet sparisse?
Windows diventerà un Agentic OS. Microsoft entusiasta, gli utenti temono guai
Database con dati personali di 3,8 milioni di italiani pubblicato nel dark web
I crescenti segni dell'esplosione
WhatsApp apre le porte a Telegram, Signal e altri servizi: inizia l'era delle chat cross-app
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 9 dicembre


web metrics