Versioni dei social in abbonamento e senza pubblicità soddisferanno le Autorità in difesa della privacy. Piaceranno agli utenti?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-09-2023]
Che le varie autorità europee preposte alla difesa della privacy dei cittadini non amino per nulla Meta a causa dell'uso disinvolto che questa fa dei dati dei propri utenti è cosa nota, tanto che in passato l'azienda guidata da Mark Zuckerberg è arrivata a minacciare di lasciare il Vecchio Continente.
Stando a quanto riporta li New York Times, però, dalle parti di Menlo Park stanno meditando su una soluzione alternativa.
Poiché Meta ha bisogno dei dati degli utenti da fornire (qualcuno dice «vendere») agli inserzionisti, i quali possono così distribuire pubblicità mirate, ma la UE non sembra voler cessare la propria opposizione a questa pratica, l'unico modo di uscire dall'impasse è smettere di servire annunci pubblicitari, cessando così la raccolta di dati a quel punto inutile e soddisfacendo in tal modo i regolatori europei.
Resterebbe quindi soltanto il non indifferente problema della conseguente mancanza di introiti per Meta causata dalla sparizione della pubblicità, problema a cui si potrebbe però porre facilmente rimedio se gli utenti, per accedere a Facebook, Instragram e alle altre piattaforme di Meta precedentemente finanziate dagli spot, dovessero iniziare a pagare una quota mensile.
Ecco quindi l'idea: lanciare per gli utenti della UE versioni a pagamento di Facebook e Instagram (per iniziare), che non sostituiranno quelle gratuite finanziate dagli spot ma che a queste si affiancheranno.
Così facendo sarebbero quindi gli utenti stessi a decidere se pagare e tenersi stretti i propri dati o se preferire la versione gratuita, avendo piena consapevolezza del fatto che in questo modo i loro dati finirebbero nelle mani degli inserzionisti.
Anche i vari Garanti della Privacy della UE dovrebbero di conseguenza essere contenti; o, per lo meno, è ciò che spera Meta.
Considerata tuttavia la proverbiale sbadataggine degli utenti di Facebook e Instagram nella gestione delle loro informazioni personali, il successo delle versioni a pagamento dei due social network è quantomeno in dubbio prima ancora di sapere se poi Meta metterà davvero in azione questo piano.
D'altra parte, l'azienda potrebbe anche decidere di seguire la via di X (ex Twitter), e incentivare le sottoscrizioni fornendo servizi aggiuntivi a quanti sceglieranno di pagare, trasformando quindi le versioni in abbonamento in qualcosa che si potrebbe definire Facebook Premium o Instagram Premium.
Oppure Meta potrebbe limitare il proprio impegno al minimo e limitarsi ad annunciare l'esistenza degli abbonamenti, che configurerebbero un formale rispetto delle regole della UE circa la privacy, senza fare altro; a quel punto, se gli utenti continueranno a usare la versione gratuita cui sono abituati ignorando le questioni circa la riservatezza dei dati, potrà sempre dire che la responsabilità sarà degli utenti stessi, dato che Meta avrà fatto tutto il possibile per offrire un'alternativa.
Se poi tutto ciò sarà sufficiente per soddisfare le varie Autorità in materia di privacy resta chiaramente da vedere. Per il momento annunci ufficiali ancora non ci sono.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator