Il 24 gennaio 1984 il Macintosh 128K faceva il suo debutto sul mercato, accompagnato dal famoso spot diretto da Ridley Scott.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-01-2024]
Sono passati esattamente 40 da quel 24 gennaio 1984 in cui Apple mise in vendita il Macintosh 128K, inaugurando una linea di computer che, con successive evoluzioni, è viva ancora oggi.
Il Mac non era il primo computer con interfaccia grafica in assoluto - arrivava dopo il fallimento di Lisa, che a sua volta ereditava molti concetti dal lavoro svolto da Xerox - ma, complice anche una campagna pubblicitaria orchestrata sapientemente, seppe affascinare il pubblico, presentandosi come semplice e innovativo, sopratutto a confronto con i sistemi a caratteri che allora erano i più diffusi.
Il PC IBM, dopotutto, aveva debuttato circa tre anni prima e, pur essendo diventato un successo anche grazie alla facilità con cui era possibile clonarlo non si poteva certo definirlo esteticamente piacevole o amichevole verso l'utente.
Dal punto di vista dell'hardware era un pesante scatolone per lo più grigio, cui si associava un monitor altrettanto triste da vedere su cui scorrevano i caratteri dal significato oscuro - tendenzialmente nei colori bianco, verde o ambra - generati dal PC-DOS (o MS-DOS, per gli "IBM-Compatibili").
Il Mac si presentava invece compatto, con linee arrotondate, e uno schermo monocromatico che mostrava grazie all'uso della grafica concetti familiari: la scrivania, le cartelle, il cestino. Il tutto gestibile con una periferica praticamente inedita: il mouse, con un solo tasto per non confondere gli utenti, caratteristica mantenuta per parecchio tempo.
Si mostrava insomma molto più amichevole: anche una persona a digiuno di informatica poteva sentirsi in grado di adoperarlo, mentre per usare il DOS occorreva conoscerne i comandi.
Il primo Mac è diventato una pietra miliare grazie a queste caratteristiche e, naturalmente, anche grazie al famoso spot che due giorni prima del lancio sul mercato, il 22 gennaio 1984, era stato mostrato durante il SuperBowl: diretto da Ridley Scott, mostrava un atleta che lanciava un martello contro uno schermo su cui il Grande Fratello parlava a un pubblico ipnotizzato.
Le immagini, associate allo slogan «Capirete perché il 1984 non sarà come 1984» suggellavano l'idea di un computer semplice da usare, "bello", e alla portata di tutti.
Non dal punto di vista economico, dato che costava 2.495 dollari, ma le funzionalità offerte e la presentazione (di cui riportiamo il video qua sotto, insieme a quello dello spot) fatta da Steve Jobs sfruttando il suo famoso campo di distorsione della realtà furono sufficienti a garantirne il successo e le vendite, tanto da farne una vera pietra miliare della storia dell'informatica.
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