Cassandra Crossing/ Esistono immagini fatte solo di parole, forti e dense di significato. Questa è di Dataknightmare e fa davvero paura.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-08-2024]
Ascoltate il podcast Dataknighmare: l'algoritmico è politico di Walter Vannini? Date retta a Cassandra, dovreste proprio farlo. Merita anche ascoltare religiosamente le centinaia di puntate arretrate: le trovate sulle varie piattaforme (alcune non richiedono la registrazione). Auspichiamo di trovarle presto su Internet Archive.
Proprio Walter nella penultima puntata, commentando le conseguenze dell'affaire Crowdstrike/Microsoft e la relativa esternazione della nostra profetessa preferita, oltre a parlarci di Dora (argomento interessante ma oggi fuori tema), riassumeva la situazione globale di fragilità di tutti i sistemi informativi, definendoli come «castelli di sabbia in riva al mare». Per non lasciare niente al non detto, ci poneva la domanda finale «Lo capite che sta arrivando la marea, vero?».
Proseguiamo oggi quanto detto sulla teoria delle catastrofi (cfr. M. Barbeschi e Paolo Mastrolilli - Fare i conti con l'ignoto. Governare l'incertezza: epidemie improvvise, catastrofi naturali, attentati terroristici — 2016), trattate tempo fa in questa e altre esternazioni della serie cassandresca Storie Insostenibili.
Sì, perché il collasso informativo provocato da Crowdstrike rappresenta appunto un esempio di cigno nero, cioè di un evento totalmente imprevisto e con impreviste conseguenze. Quanto invece descritto da Dataknightmare, la marea che spazza via l'intera informatica mondiale, appartiene alla categoria dei "doppi cigni neri", multipli eventi contemporanei dalle conseguenze imprevedibili, che si rafforzano l'un l'altro.
Ma la marea richiamata dal Nostro non è un evento imprevedibile; è semmai una prevedibile manifestazione della follia della finanza che, per una percentuale migliore sulla trimestrale, non si interessa della resilienza dei propri sistemi informativi né di minuzie come la sopravvivenza della cultura, della società o del pianeta.
«Quindi Cassandra oggi sta facendo le pulci a Dataknightmare?» diranno alcuni dei 24 increduli lettori. Assolutamente no. Il parallelo tra i castelli di sabbia spazzati via dalla ben prevedibile marea e la situazione degli odierni sistemi informativi che tengono insieme la società è perfetta.
Si tratta solo di rendersi conto che non sappiamo davvero quale sarà la marea, e quando salirà. Sarà un brillamento solare, un atto di guerra cibernetica, un semplice malfunzionamento tecnico o qualcosa a cui nessuno ha mai davvero pensato?
Non è una novità la possibilità che una serie di problemi informatici porti a un collasso globale della società, causato dalla contemporanea perdita delle reti elettriche, di oleodotti e gasdotti, dei trasporti marittimi, del commercio internazionale, delle reti dati e della produzione industriale. Se ne parla da tempo ma è materia complessa e difficile, e non abbastanza studiata.
Accumulare resilienza in ogni punto delle tecnologie e delle infrastrutture che tengono insieme la società, e che permettono a miliardi di esseri umani di vivere su questo pianeta, dovrebbe essere un requisito tecnico, morale e legale primario, e dovrebbe essere stato praticato da decenni. Ma nessuno lo fa.
Quindi non si comincerà mai abbastanza presto a chiederlo e praticarlo, cominciando proprio con i grandi sistemi informativi, che sono le criticità su cui si può operare più velocemente. Per incidere sulle altre strutture, il tempo necessario si misurerà in decenni, e lasciamo perdere i costi.
Forse sarebbe addirittura auspicabile che un evento drammatico e con molte vittime, ma non di estinzione, ci aiutasse a raddrizzare una situazione pericolosissima ma non percepita dalla quasi totalità delle persone. Forse un Crowdstrike più cattivo o un asteroide non troppo grande?
Altrimenti, quando meno ce lo aspetteremo, potremo dover contare i morti in notazione esponenziale, essendoci rimaste solo le dita come strumento di calcolo.
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Homer S.