Entro la fine dell'anno i dispositivi di terze parti devono poter accedere alle notifiche e alle funzionalità di audio switching.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-03-2025]
Apple sta affrontando nuove pressioni in Europa per adeguare iOS alle norme di interoperabilità imposte dal Digital Markets Act (DMA).
La Commissione Europea ha indicato come l'azienda debba procedere per rispettare completamente gli obblighi di apertura del suo ecosistema, come richiesto dalla legislazione entrata in vigore oltre due anni fa.
L'obiettivo del DMA è promuovere la concorrenza, obbligando i cosiddetti gatekeeper tecnologici a garantire che i loro sistemi siano accessibili a terze parti, e l'iPhone è sotto scrutinio per le sue restrizioni storiche.
Le indicazioni, da attuare entro la fine dell'anno in corso, si concentrano su tre aspetti principali. Primo, la possibilità per gli sviluppatori di creare app che possano interagire direttamente con l'hardware e il software di iOS, come Siri o il chip NFC per i pagamenti, senza passare per le API di Apple.
Secondo, il processo di revisione delle app, che secondo i critici rimane opaco e limitante nonostante le recenti concessioni, come l'installazione di app da store alternativi.
Terzo, l'interoperabilità tra iOS e altri dispositivi, inclusi quelli indossabili e sistemi concorrenti, per garantire una comunicazione fluida senza favoritismi verso i prodotti Apple.
Un elemento importante è la necessità di "aprire" le notifiche di iOS, un cambiamento che consentirà finalmente agli smartwatch di terze parti di visualizzarle e interagire con esse, prerogativa finora riservata esclusivamente all'Apple Watch.
Ugualmente, una nuova funzione che consenta alle app di operare in background senza interruzioni faciliterà la raccolta di dati in tempo reale, come notizie o aggiornamenti meteo, rendendo i dispositivi di terze parti più affidabili quando connessi a un iPhone.
Un altro punto critico riguarda funzionalità come SharePlay e il passaggio automatico dell'audio (audio switching), che permette di usare gli auricolari Apple di spostarsi senza soluzione di continuità tra dispositivi diversi, per esempio da un iPad che riproduce musica a un iPhone che riceve una chiamata.
Queste capacità dovranno essere estese anche a cuffie e auricolari di altri marchi, eliminando la necessità per gli utenti di acquistare degli AirPod per sfruttare appieno tali opzioni. La Commissione Europea vede in queste restrizioni un vantaggio competitivo sleale, e l'apertura a soluzioni di terze parti potrebbe ampliare le scelte per i consumatori senza sacrificare la fluidità dell'esperienza.
Infine, Apple sarà tenuta a garantire che i dispositivi di altri produttori possano accedere alle connessioni ad elevata larghezza di banda dell'iPhone, attualmente riservate all'hardware proprietario. Questo requisito potrebbe avere un impatto significativo su prodotti come i visori per la realtà virtuale di terze parti, migliorandone la connettività e le prestazioni quando abbinati a un iPhone.
La mossa segue anni di tensioni tra Cupertino e Bruxelles. Il DMA ha già costretto Apple a introdurre cambiamenti significativi, come l'adozione dell'USB-C e l'apertura al sideload delle app e ai browser di terze parti, ma molti sostengono che tali modifiche siano state implementate in maniera tale che il controllo da parte dell'azienda sia mantenuto.
La Commissione ora sta valutando se queste misure siano sufficienti o se servano ulteriori interventi per allinearsi agli obiettivi di equità e innovazione del mercato unico digitale. In caso di violazione, Apple rischia multe fino al 10% del suo fatturato globale annuo.
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