Il fatto che questa distribuzione sia sviluppata in Cina insospettisce i potenziali utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-04-2022]
Tra le distribuzioni Linux, Deepin occupa un posto speciale: generalmente apprezzata in particolare per il suo caratteristico ambiente desktop (il Deepin Desktop Environment) in più di un utente genera qualche sospetto a causa della sua origine cinese.
Sebbene questa derivata di Debian sia dichiaratamente composta da software open source, infatti, un conto è la possibilità di accedere al codice sorgente per esaminarlo e un altro essere certi che qualche esperto indipendente l'abbia fatto.
Tale paranoia probabilmente giustificata dal fatto che il governo cinese non è particolarmente in alto nella lista dei governi che rispettano le libertà personali, mentre primeggia tra quelli che raccolgono dati sui propri cittadini e che potrebbero farlo anche per gli utenti dei prodotti nati in Cina.
Per questi motivi da un lato risulta interessante e dall'altro un po' preoccupante l'annuncio dell'introduzione, in Deepin 20.5, di una nuova funzionalità: l'accesso tramite riconoscimento facciale.
L'idea è di fornire un sistema di accesso del tutto analogo a quello visto all'opera nei sistemi prodotti da Microsoft e che va sotto il nome di Windows Hello. In altre parole, se si possiede una webcam, per accedere al proprio account utente non serve inserire la password: basta mostrare il volto.
Perché il computer possa riconoscere detto volto è ovviamente necessario che abbia qualcosa con cui confrontarlo: difatti, durante la procedura di impostazione dell'account, è necessario fornire un'immagine del proprio viso che viene archiviata all'interno di Deepin e, si spera, non viene condivisa con nessun altro.
Tale dubbio è dettato non solo dalle generali preoccupazioni di cui parlavamo all'inizio, ma anche dal fatto che nel 2018 lo YouTube QuidsUp aveva deciso di analizzare il codice sorgente della distribuzione per verificare che non contenesse codice sospetto, scoprendo che in realtà Deepin condivide alcune informazioni con il tracker cinese CNZZ, un servizio cinese di analisi statistiche che potremmo paragonare a Google Analytics.
Le comunicazioni avvenivano tramite il Deepin Store, il software che gestisce l'installazione delle applicazioni, ma accadevano anche quando il Deepin Store non era in uso; più importante ancora, forse, era il fatto che l'utente non riceveva mai alcuna notifica circa quanto stava avvenendo.
Allora, gli sviluppatori di Deepin avevano risposto dicendo che il Deepin Store era sostanzialmente un sito web e non un'applicazione locale che da Internet scaricava soltanto i software aggiuntivi, e che le comunicazioni di cui lo YouTuber aveva trovato traccia erano dovute a questa sua natura, ma QuidsUp aveva comunque concluso che Deepin poteva essere catalogata come spyware.
Negli anni seguenti, le cose si sono evolute ulteriormente e dal 2020 Deepin è sviluppata da Union Tech, un'azienda controllata dallo Stato.
Da quando Union Tech si occupa di Deepin, chi installa la distribuzione si trova ad accettare una EULA in cui si afferma esplicitamente che certi dati (tutte informazioni tecniche riguardanti il PC su cui è installato il sistema operativo) vengono effettivamente raccolti e comunicati agli sviluppatori.
Al momento in cui scriviamo non si fa menzione dei dati relativi al riconoscimento facciale, né per affermare né per negare la condivisione dei dati con chicchessia; né, per ora, Deepin ha rilasciato comunicazioni che rassicurino quanti siano preoccupati della privacy.
In mancanza di informazioni precise, la decisione di fidarsi o meno di Deepin e del suo sistema di riconoscimento facciale ricade soltanto sull'utente, il quale a sua volta può confidare nel fatto che, trattandosi di software libero, qualcuno sia in grado di rilevare eventuali componenti pericolosi.
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