Cassandra Crossing/ Vivere con l’IA: la scrittura (2)
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-06-2023]
Questo è un articolo su più pagine: ti invitiamo a leggere la pagina iniziale
Vivere con l’IA: la scrittura
Noi leggiamo molto, molto più di quello che scriviamo. Ci creiamo e ci modifichiamo scegliendo cosa leggere (e cosa non leggere). Leggiamo delle briciole che fanno parte della cultura accumulata nei secoli, cercando le cose migliori e più interessanti. Leggiamo e sviluppiamo contemporaneamente un senso critico che ci aiuti, oltre che a comprendere, a valutare la verità e il contesto di uno scritto, a distinguere fantasia e storia, a distinguere tra storia e storia. E poi, qualche volta, mettiamo mano (metaforicamente) alla penna. Seduti sulle spalle di una moltitudine di giganti, cerchiamo di aggiungere qualche cosa di originale a quanto abbiamo letto. Questo vuol dire "scrivere".
Ma se lo facciamo fare a una IA generativa? Se gli facciamo scrivere un "canovaccio" e poi lo correggiamo e lo raffiniamo rapidamente con la nostra sopraffina intelligenza, non è meglio? Non è un bene essere più produttivi? Non avete idea di quanti conoscenti, indubbiamente intelligenti e preparati, mi abbiano descritto questo come il modus operandi da loro praticato, da molti solo occasionalmente, ma da troppi addirittura come metodo di lavoro.
Tralasciamo per un attimo l'esattezza fattuale di quello che viene prodotto, e interroghiamoci piuttosto sulla notizia, l'articolo, il romanzo o il trattato così ottenuto. È stato ottenuto più velocemente? Senz'altro sì. È attuale, fattuale, avvincente o innovativo?
Ehi, vi ho fatto una domanda! Nessuna risposta è arrivata. E neppure Cassandra sa darvela.
Queste parole, scritte a "comando" da una IA, vengono da voi? Rappresentano il vostro pensiero, le scariche tra i vostri neuroni, filogeneticamente costruiti e culturalmente programmati? Cassandra ha molti dubbi a riguardo. Non si tratta del duale dell'antica diatriba tra pittori e fotografi sull'aderenza alla realtà e la velocità di produzione del nuovo metodo.
Non si tratta nemmeno dell'impiego, ormai diffusissimo, di computer per scrivere testi, correggere gli errori di battitura, la grammatica, la sintassi, poi impaginarli, illustrarli, integrarli con note e referenze. Questi sono ancora ausili, mezzi per andare più veloce e fare meglio, mezzi che probabilmente non vi influenzano più di tanto, non condizionano quello che ritenete "il vostro pensiero".
Ma "partire" da qualcosa scritto da una IA, impostato e sviluppato al di fuori della vostra mente, che si è limitata a scrivere una richiesta a un prompt, non vi condiziona? Somiglia molto a un esploratore che fa girare una trottola per decidere la direzione del suo viaggio. Auguri a lui!
Chi controlla il risultato dei vostri sforzi intellettuali per aggiungere qualcosa all'Infosfera, se l'IA lavora con voi e imposta il vostro lavoro nella più totale opacità? Siete davvero capaci di "correggere e rifinire" in modo tale che lo scritto rappresenti il vostro pensiero e la vostra volontà? E quanto conta invece il funzionamento dell'IA stessa? Quanto conta la sua meccanica interna? Quanto conta la volontà di chi l'ha realizzata rispetto alla vostra?
Nessuna risposta oggi, solo domande. Strano per una profetessa. No, non si tratta di un attacco di pigrizia di Cassandra, piuttosto della sua incapacità di affrontare un problema così enorme. Così grande che non si riesce nemmeno a puntare il dito per indicarlo. Ma è tardi, e oggi questo è il massimo che Cassandra può regalare.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
Scrivere a Cassandra - Twitter - Mastodon
Videorubrica "Quattro chiacchiere con Cassandra"
Lo Slog (Static Blog) di Cassandra
L'archivio di Cassandra: scuola, formazione e pensiero
|
||
|
Gladiator