La causa principale sono i processi troppo complessi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2021]
Fino al 54% dell'IVA non viene reclamato dalle imprese, spesso a causa della complessità del processo. Un nuovo sondaggio condotto da SAP Concur, "The Hidden Potential of VAT Reclaim", delinea le modalità con le quali le aziende europee stanno cercando di recuperare denaro in risposta alla crisi COVID-19, i motivi che impediscono loro di rivendicare l'IVA in maniera efficace e gli strumenti digitali che le aziende europee stanno implementando per sfruttare al meglio questo potenziale quasi nascosto.
La pandemia ha creato sfide radicalmente nuove per gli imprenditori: nel bel mezzo di un panorama fiscale già impegnativo, hanno dovuto affrontare la gestione del lavoro a distanza, il posticipo delle scadenze IVA e le normative in rapida evoluzione, con il risultato che i dipendenti hanno presentato richieste di rimborso spesa e fatture nei modi più insoliti.
In risposta a questo quadro complesso, a livello europeo le imprese hanno adottato soluzioni a breve termine per mantenere il proprio flusso di cassa, come ridurre i costi dove possibile (43%), incoraggiare la produttività del personale (27%) e garantire un'efficace pianificazione e strategia fiscale (26%).
In Italia le aziende hanno principalmente adottato soluzioni a breve termine per ridurre i costi dove possibile (40%) assicurare una proficua pianificazione e strategia fiscale (32%) e incoraggiare la produttività dello staff (30%).
Impegnate a chiudere l'anno fiscale con un bilancio positivo, la maggior parte delle aziende non si è però occupata del recupero dell'IVA, nonostante il suo potenziale di aumento delle entrate. Secondo il sondaggio citato, ciò è dovuto a:
1) processi inadatti alla presentazione di richieste di rimborso spese e fatture multi-IVA. Da segnalare però che a livello europeo le imprese italiane sono le più diligenti: il 19% dei responsabili dei team finanziari afferma di non richiedere il rimborso dell'IVA a causa di richieste di rimborso avanzate dai dipendenti con informazioni mancanti o errate e il 26% non lo fa a causa di aliquote IVA diverse per articoli con la stessa nota spese, mentre il 24% sostiene che il lavoro a distanza causi problemi con sistemi e documentazioni cartacee.
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Infine, il 23% delle imprese italiane dichiara che un ostacolo per le richieste di rimborso sono anche regolamenti diversi per ciascuna valuta e giurisdizione. Negli altri Paesi europei, invece, non viene richiesto il rimborso dell'IVA per richieste errate fino al 36% nel Regno Unito e per aliquote IVA diverse fino al 32% in Spagna.
2) un uso inefficiente degli strumenti digitali: sebbene il 74% dei dipendenti italiani affermi di avere gli strumenti digitali in atto per richiedere il rimborso dell'IVA, quasi la metà, il 47%, ammette di non ottenere il meglio da questi strumenti.
Gli italiani, però, dichiarano di avere gli strumenti digitali più idonei rispetto ai colleghi europei Paesi Nordici (71%), Spagna (62%), Paesi Bassi (61%), Francia (60%), Regno Unito (59%) e Germania (48%).
3) la complessità dell'elaborazione delle richieste e della garanzia della conformità: il 59% delle aziende italiane si aspetta un futuro finanziario ancora più cupo con controlli più frequenti e sanzioni per non conformità.
Sotto questo aspetto le imprese italiane sono le più pessimiste rispetto alle altre realtà Europee come Spagna (51%), Regno Unito (50%), Francia (48%), Paesi Nordici (47%), mentre Germania (39%) e Paesi Bassi (36%) sono le più ottimiste.
Mentre le aziende guardano al futuro, i responsabili dei team economici e finanziari stanno iniziando a comprendere come soluzioni abilitate dall'intelligenza artificiale li aiuteranno a sfruttare meglio il potenziale del recupero dell'IVA:
1) Il 46% degli imprenditori italiani ritiene che fornirà dati e rapporti migliori per ottimizzare la spesa aziendale e identificare le opportunità di risparmio. Un desiderio primario per gli italiani che si trovano sul gradino più alto del podio insieme agli imprenditori tedeschi (41%) e inglesi (39%), rispettivamente al secondo e terzo posto.
2) Il 42% dei manager finanziari italiani ritiene che introdurre nuove e più pratiche funzionalità per il recupero dell'IVA sia un'opportunità per impiegare il proprio team su priorità più strategiche. La pensano nello stesso modo il 52% dei manager finanziari dei Paesi Nordici, mentre non è un'urgenza per il 29% dei manager inglesi.
3) Il 45% dei dirigenti d'azienda italiani pensa che in questo modo ridurrà il rischio di sanzioni dovute a errori/non conformità alle normative. A livello europeo i dirigenti italiani sono i primi che desiderano evitare di pagare eventuali multe, seguiti dai manager dei Paesi Nordici (43%), Paesi Bassi (43%) e Spagna (38%).
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