Crisi nonostante i prodotti storici e i nuovi titoli per smartphone. Poche le speranze di completare i giochi in sviluppo e di restare in vita.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-01-2013]
L'ormai quarantennale vita di Atari, uno dei nomi storici dell'industria dei videogiochi, non è mai stata tranquilla.
Dopo i successi iniziali il fondatore Nolan Bushnell vendette l'azienda e il marchio passò di mano fino a finire alla francese Infogrames, che successivamente prese il nome di Atari SA.
Le cose non sono però andate troppo bene, nel corso degli anni: Atari SA ha passato un decennio senza riuscire a incamerare profitti, e così pure la filiale americana, Atari Inc.
Negli ultimi due anni, tuttavia, grazie ai prodotti storici (dovunque, nel mondo, c'è qualche appassionato di Pong che non vede l'ora di giocarci su una piattaforma recente) e allo sviluppo di titoli per smartphone e per il web c'erano stati segni di ripresa e i primi profitti, tuttavia molto contenuti.
In particolare, mentre per il 2012/2013 Atari SA prevedeva «perdite significative», il ramo americano sembrava quello in condizioni migliori e con discrete prospettive di crescita; ma la situazione complessiva e la negazione di un grosso prestito hanno impedito il rilascio degli ultimi titoli in lavorazione e la creazione di una situazione non più sostenibile.
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Così Atari Inc, insieme a tre affiliate, ha chiesto la protezione del Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense: in pratica ha dichiarato bancarotta nella speranza di riuscire a sganciarsi dalla casa madre francese, trovare un acquirente e riuscire a risorgere un'altra volta dalle ceneri.
In queste condizioni, grazie alle quali è riuscita a ottenere un finanziamento di 5,25 milioni di dollari, Atari Inc spera di riuscire a completare i giochi in sviluppo.
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